Tim, al momento in cui vi scriviamo, non può più prendere delle decisioni in autonomia, tutto quanto decideranno dovrà essere approvato dal Governo Italiano.
La vicenda è ormai tristemente nota a tutto, Tim è nel caos più totale, almeno da un punto di vista societario. Nel luglio 2017, l’azienda è passata ufficialmente sotto il controllo e il coordinamento del colosso francese Vivendi, sebbene questi possegga solamente il 23% delle azioni. Un cambio nella direzione sarebbe dovuto essere notificato al governo entro 10 giorni, ma così non è stato.
Nel frattempo, Tim ha cambiato due amministratori delegati ed ha subito una grave ramanzina da parte del Governo. Anzi, questi ha deciso di esercitare il golden power, ovvero ha preso le redini dell’azienda, diventandone ufficialmente il comandante.
A tutti gli effetti, quindi, in merito a questioni societarie e cambi aziendali, Tim è controllata dal Governo Italiano.
Il motivo è semplice, la società, da un punto di vista strategico, è troppo importante per l’Italia. Lo stato non può assecondare un cambio nella direzione o un decentramento della stessa realtà. Ecco allora la necessità di prenderne il controllo, per approvare personalmente eventuali cambiamenti nell’organico o nella direzione generale.
Come dicevamo, considerate solo ed esclusivamente le questioni societario, il capo di Tim è ora il governo Italiano. Non sono previsti grandi cambiamenti entro marzo 2018, mesi in cui ci saranno le nuove elezioni politiche.