Il black friday di Amazon sembra essere seriamente a rischio, sono circa due mila i lavoratori della sede italiana dell’ azienda Statunitense che hanno deciso di aderire allo sciopero del 24 novembre, proprio nel giorno del black friday. A incrociare le braccia saranno i lavoratori di Castel San Giovanni.
Centro di smistamento nel piacentino dove lavorano 1600, ma in questo mento salgono anche a quota due mila con contratti in somministrazione per il picco di Natale da ottobre a dicembre. lo sciopero, comunicano le organizzazioni sindacali, comincerà col turno mattutino del 24 novembre e terminerà all’inizio del turno mattutino del 25 novembre. Lo hanno deciso CGIL, CISL UIL e UGL al centro di Amazon di Piacenza per protestare contro la multinazionale americana che ha lanciato forti promozioni in occasione del Black Friday.”
Lo sciopero che abbiamo indetto nel sito di Castel San Giovanni provincia di Piacenza vuol essere un modo per sensibilizzare l’opinione pubblica e non solo l’azienda a scendere a patti con il sindacato e le nostre istanze le nostre rivendicazioni sono finalizzate ad ottenere delle condizioni di salute e lavoro più accettabili, in Amazon è altissimo il livello delle malattie professionali anche se facciamo fatica a riconoscerle perchè i medici di base faticano a riconoscere questi tipi di patologie e quindi le denunciano come se fossero malattie banalissime ma in realtà queste sono ricollegabili ad una causa lavorativa” così denuncia una delle sindacalista che si occupa di gestire la situazione, ormai diventata molto delicata.
I lavoratori oltre che a chiedere uno stipendio più alto del minimo contrattuale applicato fino ad adesso da Amazon chiedono anche condizioni di lavoro migliori, infatti questi ultimi percorrono circa 20 kilometri nel movimentare i pacchi da imballare e consegnare. Amazon intanto assicura i consumatori che verranno rispettati i tempi di consegna previsti e che non si verificheranno ritardi, in quanto sono stati chiamati in aiuto altri mille e seicento lavoratori con contratto part time a sostituire gli eventuali lavoratori in sciopero, che per ora secondo la stessa azienda ammonterebbero al 10%, ma secondo i sindacati si aggirerebbero intorno alla metà, pronti ad essere la quasi totalità durante il turno notturno.
I lavoratori chiedono principalmente turni fissi, in quanto sono costretti a subire straordinari imposti improvvisamente, anche di una o due ore al giorno, soprattutto nel periodo antecedente alle feste natalizie, dove i giorni di lavoro diventano da 5 a 6, lasciando come riposo soltanto la domenica. Anche nove centri in Germania hanno aderito allo sciopero, oltre alla solidarietà ricevuta dai colleghi Francesi e da alcuni parlamentari del Partito Democratico e di Articolo 1. Rimaniamo in attesa di eventuali ulteriori aggiornamenti.