Tutto è cominciato da una foto circolante in Internet. Questa foto rappresenta un brevetto depositato da Apple a proposito di un IPhone pieghevole. Apple non è la prima azienda ad averci pensato, ricordiamo infatti che anche Microsoft e Samsung hanno presentato dei brevetti, ma pare proprio che sia la più vicina alla metà.
I brevetti depositati sono stati in realtà ben quattro, e portano il nome di “Flexible display devices”. Uno di questi mostra un dispositivo che sembra avere la forma di un libro (si ripiega proprio nello stesso modo) e l’obiettivo da raggiungere è l’utilizzo dell’ IPhone sia da aperto che da chiuso. In un’altra foto invece si nota un altro modello che non pare avere più la forma di un libro (con piegatura verticale) ma la forma dei vecchi telefoni (con piegatura orizzontale). Naturalmente non ci sarà altra somiglianza con i vecchi modelli pieghevoli in cui schermo e tastiera sono separati! In questo caso, ed è questo l’incredibile, a ripiegarsi dovrebbe essere lo schermo stesso.
I modelli studiati da Microsoft e Samsung sono completamente diversi (e molto meno ambiziosi): si tratterebbe infatti di modelli pieghevoli con 2 schermi diversi, che si sovrappongono quando il telefono è chiuso. La Apple vuole andare oltre. La Apple vuole piegare lo schermo, un elemento che, per definizione, è rigido.
iPhone, la novità parte da Apple
Infatti l’elemento più difficile da realizzare è proprio questo, e sembra che Apple si stia avvalendo della tecnologia MicroLeg (sviluppata dall’azienda TSMC che collabora con la “mela”) che riduce notevolmente i consumi rispetto all’OLED (che già è stato un grande passo avanti) e rende di molto più sottile il vetro dello schermo. I materiali usati saranno vetro, alluminio, ceramica e nanotubi di carbonio (creazioni particolari che compiono gli atomi del carbonio disponendosi in strutture a forma di cilindro). La cerniera che dovrebbe tenere unite le due parti dello schermo consisterebbe in una lega di metalli liquidi.
La difficoltà è dunque enorme, e depositare un brevetto non significa che ci sarà un’uscita a breve (pare addirittura che il brevetto sia stato depositato nel 2014 ma che la notizia sia trapelata solo negli ultimi giorni). Significa semplicemente che un’azienda ha avuto un’idea e ci sta lavorando, senza essere però a conoscenza nè di tempistiche nè di costi. Quel che è certo è che le dimensioni degli smartphone sono man mano aumentate, e questo comporta alcune scomodità riguardanti il trasporto degli stessi. Un dispositivo pieghevole è il più adatto a risolvere questi problemi e la novità incrementerebbe di sicuro le vendite delle varie aziende, in questo momento in cui il mercato è saturo. Riuscirà la Apple a diventare l’apripista di questi nuovi smartphone futuristici? Penso che la risposta a questa domanda dovrà attendere ancora un bel po’ di tempo, ma sicuramente non vediamo l’ora!