Neural Processing Unit, NPU, è un acronimo di cui sicuramente chi ha interesse nelle ultime novità in fatto di smartphone sicuramente è venuto a conoscenza e che, negli ultimi tempi, si può trovare sulla scheda tecnica dei migliori dispositivi. Si tratta di un sistema di calcolo neurale che si occupa dell’analisi degli algoritmi dell’Intelligenza Artificiale.
Quello a cui si dovrebbe arrivare mediante l’operazione che il sistema intelligente compie è un risultato non distinguibile da quello umano, perché il processo cognitivo utilizzato per risolvere il problema ricalca quello dell’uomo e quindi si rifà alla logica, è un pensiero razionale. Come nel nostro cervello, formato da reti neuronali, dove ogni neurone è collegato con migliaia di altri mediante le sinapsi e ci permette di ragionare e comandare le funzioni del corpo. Per ora siamo all’inizio, ma la cosa genera già molto entusiasmino da una parte, da chi è convinto che questa grandissima novità non farà altro che portare giovamento e andrà a creare dispositivi che non saranno ad ogni modo mai in grado di raggiungere l’intelligenza dell’uomo, e molta preoccupazione dall’altra per una tecnologia che mira a mettersi al pari delle facoltà umane se non, come vogliono i fautori della teoria dell’intelligenza artificiale forte, a superarle.
Ed è proprio l’IA la svolta su cui tutti vogliono puntare per la creazioni di nuovi smartphone, le case che producono i nostri device stanno concentrando le ricerche proprio su questo punto, che sembra sarà proprio una piccola rivoluzione, tanto è che si calcola che nel giro di un paio di anni tutti i nostri dispositivi saranno impostati in questa direzione. I nuovi processori sono progettati per eseguire algoritmi attraverso un calcolo analitico e avvicinandosi molto di più all’intelligenza umana, rispetto al calcolo matematico.
Cosa cambierà presumibilmente nelle perfomance del nostro personale dispositivo mobile? La riposta a questa domanda è da cercare nei bisogni più imminenti riscontrati nel corso dell’uso degli smartphone e in generale delle nuove tecnologie. Uno su tutti è il risparmio energetico, che è un argomento tanto dibattuto spesso il problema più riscontrato anche nei migliori dispositivi: lo scopo sarà quindi ottenere gli stessi risultati, se non risultati ancora più performanti con un minor consumo di energia rispetto ai processori che finora conosciamo. Altra innovazione sarà la capacità di NPU di processare, analizzare, confrontare migliaia di immagini al minuto, conoscendo sempre più la realtà che la circonda utilizzando sensori e fotocamere presenti sui dispositivi. Tutto questo fa diventare molto più fisico il nostro smartphone che avrà “occhi e orecchie”, fotocamere e sensori, comandati da un cervello centrale, la Neural Processing Unit.
La tendenza è per ora concentrata sugli Smartphone, è stata Huaweii, con la presentazione del suo Huawei Mate 10 Pro a sviluppare il primo chip con un’unità di calcolo dedicata all’intelligenza artificiale, ma non è da escludere che presto l’innovazione possa arrivare a noi anche attraverso i personal computer. “Questo non è uno smartphone”, specificava lo slogan che in occasione della presentazione del device Huawei all’Olympiahalle di Monaco di Baviera appariva alle spalle del ceo Richard Yu, “è una macchina intelligente”.