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Facebook: presto chiederà a tutti gli utenti di aggiornare la propria immagine del profilo

La sicurezza è diventata la preoccupazione principale nelle nostre vite digitali. Mentre molti esperti stanno cercando di rendere il mondo cibernetico più sicuro, rafforzando la sicurezza degli oltre due miliardi di utenti, Facebook sta lavorando su una nuova funzionalità per la sua piattaforma.

Facebook a lavoro per migliorare la sicurezza dei propri utenti

Come tale, il gigante dei social media potrebbe presto chiedere ai suoi utenti di caricare una foto che mostra chiaramente il loro volto per dimostrare che non sono un bot. Secondo Wired.com, il gigante dei social media sta usando un nuovo tipo di captcha, una sorta di challenge-response utilizzato nel calcolo per determinare se l’utente è umano o meno e per verificare se un utente è una persona reale o solo un bot.

Uno screenshot del test di identità condiviso su Twitter citava: “Si prega di caricare una foto che mostri chiaramente la tua faccia. Verificheremo e la elimineremo definitivamente dai nostri server”

. Successivamente, Facebook ha dichiarato a Wired.com, che il test fotografico aveva lo scopo di “aiutarci a individuare attività sospette svolte sul sito, tra cui la creazione di un account, l’invio di richieste di amicizia, l’impostazione di pagamenti pubblicitari e la creazione o la modifica di annunci”.


Un portavoce di Facebook ha affermato che il test fotografico è uno dei vari metodi, sia automatici che manuali, utilizzati per rilevare attività sospette. Il processo è automatizzato, inclusa l’identificazione di attività sospette e il controllo della foto. Per determinare se l’account è autentico, Facebook controlla se la foto è unica, secondo quanto afferma il rapporto. Inoltre, gli utenti sono stati impossibilitati ad utilizzare  i loro account mentre la foto veniva verificata. Un messaggio riportava: “Non puoi accedere adesso. Ci metteremo in contatto con te dopo aver esaminato la tua foto. Ora sarai disconnesso da Facebook come precauzione di sicurezza”.

 

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Pubblicato da
Raffaele Casola
Tags: facebook