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Bitcoin, conviene ancora produrli dopo il record del 2017?

Sono quasi all’ordine del giorno le storie di persone che si arricchiscono grazie ai Bitcoin. La criptovaluta ha, infatti, appena superato la quotazione di 10mila dollari e anche le aziende di tutto il mondo stanno pensando di effettuare transazioni con questa valuta virtuale. In meno di un anno, il suo valore si è moltiplicato di 15 volte.

Al momento, la forza del Bitcoin non sta nelle caratteristiche del suo sistema, ma nell’attesa di un rialzo o di un guadagno da esso procurato. Ma se è davvero così semplice diventare ricchi grazie a questa valuta virtuale, allora conviene produrre Bitcoin? Su due piedi, la risposta che verrebbe da dire sarebbe no, a meno ché non abbiate una strategia e degli strumenti adatti. Il calcolo di bitcoin, infatti, è molto complesso e un semplice PC domestico non basterebbe a calcolarli, come non bastano processori come Intel i7 o AMD: in sintesi, per minare Bitcoin occorrono strumenti tecnologici costosi e di livello e tante ore di corrente elettrica che supererebbero il guadagno di eventuali Bitcoin. Per fare un esempio: in 3 giorni di attività di mining (produrre bitcoin) con un buon PC e 72 ore di ventola a tutta velocità si potrebbero ricavare 0,00003 bitcoin – che equivalgono ad un centesimo di euro.

Conviene allora investire sui Bitcoin?

Spesso i Bitcoin vengono usati in maniera illecita nel web: è stato recentemente scoperto che l’ISIS è stata in grado di effettuare molti dei suoi attentati grazie a “donazioni” anonime proprio con il metodo dei bitcoin. Inoltre, i trasferimenti non sono immediati come funziona con quelli eseguiti con carta di credito; sono ancora poche le banche che accettano i Bitcoin, di conseguenza, i costi di transazione sono alti.

E’ anche vero, però, che la curiosità di diverse istituzioni finanziarie, a riguardo, abbiano dato maggiore credibilità a questa criptovaluta. Inoltre, il fatto che il suo valore non dipenda dai governi, la considera stabile: il suo prezzo, infatti, non può essere manipolato dalle Banche, diversamente da come è successo con il metallo prezioso. Sarebbe bene, se proprio si vuole investire in Bitcoin, di utilizzare una piccola parte di denaro messo da parte e assumere un atteggiamento abbastanza distaccato e prudente, in questo modo, un eventuale fallimento non inciderà sul bilancio familiare. Bisogna, inoltre, essere disposti a rischiare, a mantenere la calma non appena il mercato cambia.

Molti pensano che produrre Bitcoin sia una grossa opportunità di investimento, gli scettici pensano invece che le criptovalute siano destinate a fallire.

Oltre ai Bitcoin, però, ci sono altre criptovalute su cui poter puntare: Ethereum, seconda criptovaluta ad essere stata creata. E’, però, di gran lunga inferiore ai Bitcoin con una pessima privacy e pessima sicurezza. Ripple, con cui vengono effettuati i pagamenti internazionali. Inoltre, è possibile cambiare e trasferire denaro ed è consigliabile acquistare questa valuta perché il suo prezzo è ancora basso. Monero, più riservato ed anonimo del Bitcoin. Litecoin, ha caratteristiche molti simili a quelle del Bitcoin. Il Bitcoin, però, resta sempre la criptovaluta su cui puntare.

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Pubblicato da
D'Orazi Dario
Tags: bitcoin