Al momento, la forza del Bitcoin non sta nelle caratteristiche del suo sistema, ma nell’attesa di un rialzo o di un guadagno da esso procurato. Ma se è davvero così semplice diventare ricchi grazie a questa valuta virtuale, allora conviene produrre Bitcoin? Su due piedi, la risposta che verrebbe da dire sarebbe no, a meno ché non abbiate una strategia e degli strumenti adatti. Il calcolo di bitcoin, infatti, è molto complesso e un semplice PC domestico non basterebbe a calcolarli, come non bastano processori come Intel i7 o AMD: in sintesi, per minare Bitcoin occorrono strumenti tecnologici costosi e di livello e tante ore di corrente elettrica che supererebbero il guadagno di eventuali Bitcoin. Per fare un esempio: in 3 giorni di attività di mining (produrre bitcoin) con un buon PC e 72 ore di ventola a tutta velocità si potrebbero ricavare 0,00003 bitcoin – che equivalgono ad un centesimo di euro.
Spesso i Bitcoin vengono usati in maniera illecita nel web: è stato recentemente scoperto che l’ISIS è stata in grado di effettuare molti dei suoi attentati grazie a “donazioni” anonime proprio con il metodo dei bitcoin. Inoltre, i trasferimenti non sono immediati come funziona con quelli eseguiti con carta di credito; sono ancora poche le banche che accettano i Bitcoin, di conseguenza, i costi di transazione sono alti.
E’ anche vero, però, che la curiosità di diverse istituzioni finanziarie, a riguardo, abbiano dato maggiore credibilità a questa criptovaluta. Inoltre, il fatto che il suo valore non dipenda dai governi, la considera stabile: il suo prezzo, infatti, non può essere manipolato dalle Banche, diversamente da come è successo con il metallo prezioso. Sarebbe bene, se proprio si vuole investire in Bitcoin, di utilizzare una piccola parte di denaro messo da parte e assumere un atteggiamento abbastanza distaccato e prudente, in questo modo, un eventuale fallimento non inciderà sul bilancio familiare. Bisogna, inoltre, essere disposti a rischiare, a mantenere la calma non appena il mercato cambia.
Molti pensano che produrre Bitcoin sia una grossa opportunità di investimento, gli scettici pensano invece che le criptovalute siano destinate a fallire.
Oltre ai Bitcoin, però, ci sono altre criptovalute su cui poter puntare: Ethereum, seconda criptovaluta ad essere stata creata. E’, però, di gran lunga inferiore ai Bitcoin con una pessima privacy e pessima sicurezza. Ripple, con cui vengono effettuati i pagamenti internazionali. Inoltre, è possibile cambiare e trasferire denaro ed è consigliabile acquistare questa valuta perché il suo prezzo è ancora basso. Monero, più riservato ed anonimo del Bitcoin. Litecoin, ha caratteristiche molti simili a quelle del Bitcoin. Il Bitcoin, però, resta sempre la criptovaluta su cui puntare.