Bisogna sempre fare attenzione a come ci si comporta su WhatsApp. Anche se, nell’immaginario comune, la chat di messaggistica istantanea più importante al mondo è una piattaforma in cui vigono poche regole, la realtà è ben diversa.
Il servizio ha infatti un regolamento interno molto rigido che talvolta consente di intervenire con veri e propri “ban” verso utenti che trasgrediscono le norme.
Nelle ultime giornate, nel mondo più che in Italia, WhatsApp è intervenuta in prima persona per bloccare migliaia di profili, rei di aver osato troppo in chat.
Dopo le polemiche degli scorsi mesi, in cui sono stati denunciati episodi di cyberbullismo e razzismo sviluppati proprio tramite WhatsApp, si è deciso di correre ai ripari.
La catena di ban che il servizio sta effettuando su scala globale va a coinvolgere tutti quei profili che mal si sono comportati nel corso degli scorsi mesi. In particolar modo saranno penalizzati coloro che hanno utilizzato toni troppo violenti nei riguardi di altre persone, coloro che hanno offeso in maniera diretta o indiretta attraverso divulgazione di materiali non autorizzati, coloro che hanno arrecato disturbo attraverso il perdurare di messaggi spam a fini pubblicitari.
Ricordiamo che il “ban” di WhatsApp ha effetto indeterminato. In sostanza, il numero censurato non potrà più essere registrato sulla chat.
Quest’ondata di chiusure dei profili ci fa cogliere la palla al balzo per ricordare a tutti che WhatsApp è sì un luogo virtuale in cui ci viene affidata grande libertà, ma è anche una piattaforma in cui devono essere necessariamente denunciati atti di odio e di discriminazione.