Da molti anni ormai, la Telecom (poi diventata Tim), invia gli elenchi telefonici presso la vostra abitazione. Un servizio di questo tipo, però, è a pagamento (3,90 euro in bolletta) e tanti utenti non vogliono più usufruirne.
Leggendo in rete, però, è possibile trovare un gran numero di contestazioni da parte di consumatori stanchi di pagare un servizio non più utile. Ormai tutto il mondo è online, per cercare un numero di telefono non si sfogliano più le pagine di un giornale, ma si digita sullo smartphone.
Come esempio della vicenda, prendiamo una lettera, pubblicata recentemente su Il Salvagente,
di un consumatore come tanti di nome Franco.Nel corso degli ultimi tre anni, l’utente ha periodicamente contattato Tim annunciando di non essere interessato a ricevere l’elenco telefonico presso la propria abitazione.
Il primo anno, chiamò il 187 e si fidò della parola dell’operatore. Dall’anno successivo non avrebbero più inviato nulla.
Il 2016 arrivò e, come nelle peggiori delle soap opera, venne addebitato il costo della consegna, ma l’elenco telefonico non arrivò mai davanti alla sua abitazione. Chiamò nuovamente il 187 e pretese di parlare con un responsabile, ma le politiche interne lo vietavano accuratamente.
Il 27 settembre 2017 ha deciso di giocare d’anticipo, ha chiamato il 187, gli hanno confermato che avrebbero risolto tutto. Il risultato?, nuovo addebito in bolletta.
Quanti di voi si sono trovati in una simile situazione?