Libratus. Così si chiama l’intelligenza artificiale che ha battuto i migliori professionisti del settore del Poker. Una notizia forse non eccessivamente esaltante, ma al cui interno sono nascoste alcune parti interessanti.

Libratus

L’intelligenza sviluppata dai ricercatori del dipartimento d’informatica di Carnegie Mellon ha vinto in un sistema avverso. Non è come una partita di Scacchi o di GO. La variante del Poker usata è stata la No-limit Texas Hold’em.

Si tratta di una delle forme più impegnative che non mette tutte le informazioni a disposizione dei partecipanti. Questa particolarità va un po’ in contrasto sul funzionamento delle tipiche Intelligenze Artificiali.

Il team di CMU ha reso reso disponibili i dettagli del lavoro, con una pubblicazione di un documento completo, in questi giorni. Questo ci permette di capire come il sistema ha progredito riuscendo ad affrontare un gioco particolarmente umano.

Prima di tutto l’intelligenza ha dovuto padroneggiare l’arte del bluff, componente fondamentale nel poker. Un processo difficilmente assimilabile da una macchina, anche perché si basa su informazioni imperfette.

Un altro elemento di complessità è il fatto che è un gioco che si basa sulle mani individuali.  Un giocatore deve essere in grado di perdere strategicamente all’occasione e a guardare in quadro più ampio.

Nel momento in cui Libratus è riuscito in questi intenti ha preso parte ad una competizione della durata di 20 giorni. 120.000 mani di poker giocate e un montepremi di 200mila dollari. L’intelligenza ha sconfitto tutti utilizzando tecniche che i ricercatori dicono di non essere applicabili unicamente al poker.

Battere un professionista degli scacchi è un conto. Senza nulla togliere a loro incredibile abilità, ma basandosi su schemi precisi per una macchina la questione risulta più semplice. Battere un professionista del Poker è tutt’altra cosa.

 

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