bitcoin In un lasso di tempo brevissimo, si sta parlando di circa 24 ore, il bitcoin ha bruciato il suo 30%, oltre che un quarto della sua capitalizzazione di mercato. Questi non sono altro che dati, ma in un’ottica pratica stiamo parlando di circa 121 miliardi di dollari che, se possiamo usare un metro di paragone è il doppio del valore del Tesla. Ma perché questo improvviso crollo che ha scosso le fondamenta del mondo della finanza?

Ci sono vari spiegazioni, ma la principale è legata alla cybersicurezza. In realtà, al contrario di quanto si possa pensare, non si è verificato nessun attacco concreto alle svariate piattaforme che si occupano di questa nuova forma di finanza; tuttavia vi sono stati numerosi i falsi allarmi e le preoccupazioni relative alle piattaforme. E questi preoccupanti eventi si sono manifestati stranamente proprio durante la stessa settimana del crollo del bitcoin.

La criptovaluta, dopo aver toccato l’apice con i 20.000 dollari, è subito scesa sotto gli 11.000 dollari, mettendo in allarme tutte le principali aziende ad esso connesse.

Queste ultime sono, ad esempio, l’Ethereum, che ha perso il 35%, il Bitcoin cash che ha perso il 42,6%, ed infine il Litecoin che ha perso il 43%. Questi dati molto allarmanti hanno inoltre convinto uno dei principali mercati di scambio, ovvero il Coinbase, a sospendere in modo temporaneo tutti gli affari, che comprendono principalmente gli acquisti e le vendite.

Inoltre al termine di questa settimana si prevede che il Bitcoin proseguirà inesorabile nella sua discesa sena fine, arrivando addirittura a superare la perdita del 30%, giungendo circa al 40%.

Bitcoin, troppo rischioso investire

Proprio per questi motivi, uniti alla preoccupante prospettiva di un futuro tutt’altro che roseo, il governatore della Banca d’Inghilterra, nonché principale esponente del Financial Stability Board, Mark Carney ha espresso tutta la sua preoccupazione con un comunicato, il quale annuncia una revisione e regolamentazione dei conti per meglio comprendere le ragioni di questo collasso economico, che senza ombra di dubbio avrà grosse ripercussioni anche nell’economia mondiale, e anche per assicurarsi che il bitcoin torni stabile.

Il Coinbase, inoltre, ha già avviato un indagine su Bitcoin cash. Questo perché la regolamentazione dei conti, e in questo caso la mancanza di tale regolazione, è affidata ai singoli mercati che si occupano di ciò.

Questi mercati, sempre come Coinbase, devono anche fronteggiare il massiccio problema della cybersicurezza. Non a caso, poco tempo fa, la piattaforma sudcoreana Youtib ha dovuto chiudere, dichiarando bancarotta, per via dei ripetuti e violenti attacchi da parte di un gruppo di hacker.

Ovviamente questo clima che terrorizza piattaforme e mercati si è trasformata, nel giro di poche ore, in una vera e propria corsa al bitcoin. I singoli investitori si sono fatti avanti per investire nella criptovaluta, ma dalle ultime indiscrezioni si capisce che anche Wall Street non gradirebbe restare fuori dai giochi.

In definitiva possiamo tranquillamente affermare che la situazione è alquanto complessa e che, senza dubbio alcuno, ci saranno delle conseguenze, magari anche gravi, nel futuro mondo misterioso del fare economia.

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