La conferma giunge direttamente dagli hackers Plutoo, Derrek e Naehrwert, i quali questa settimana hanno partecipato alla conferenza di hacking della 34C3 in Germania. Lì hanno confermato che stanno lavorando con il team dietro l’annuncio di novembre per finalizzare il Launcher, sebbene non sia stata data una scadenza più precisa.
La notizia in sé, indipendentemente dai sentimenti verso tale hacking, è stata interessante. Sono stati approfonditi i dettagli su ciò che rende lo Switch convincente, e anche i tipi di modifiche implementate da Nintendo per rendere l’hacking più duraturo rispetto a 3DS. È anche emerso che la GPU – un titolo NVIDIA Tegra X1 – era il punto debole. Infatti il chip si mostra tale con documenti e altri componenti hardware facilmente reperibili. Sono state evidenziate le lacune di sicurezza che Nintendo ha risolto dal 3DS, pur non riuscendo a fermare determinati hacker.
Gli stessi hackers, in tal caso, sono molto liberi nel comunicare quali dati e strumenti stanno rilasciando. Il loro intento è che il lavoro sia per la pirateria homebrew, non apertamente. Naturalmente, la probabilità è che alcuni funzionino davvero su opzioni che supportano la pirateria dei giochi Switch.
Certamente, molto è cambiato dai tempi della pirateria DS. Con questo exploit i sistemi devono essere sulla versione 3.0, mentre Nintendo è già oltre. Quelli che ottengono un’unità pulita, la mantengono offline e quindi aggiornano dalla cartuccia Pokkén Tournament DX installando la versione 3.0. Il sistema, però, è limitato a quel firmware per chiunque voglia utilizzare questo exploit homebrew nella forma attuale. Di conseguenza, è un’opzione molto restrittiva, di nicchia, che probabilmente passerà alla stragrande maggioranza dei proprietari di Switch.