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Apple si è messa al lavoro per migliorare il funzionamento dei video online

Apple ha recentemente deciso di aderire alla Open Media Alliance, un consorzio di aziende tecnologiche nel quale figurano nomi quali Amazon, Google, Facebook e Microsoft. Tutte queste compagnie stanno lavorando su una nuova tecnologia di compressione dei video per  lo streaming e il download di video online. Questo ha lo scopo di utilizzare meno dati del normale.

La nascita del gruppo

Il consorzio è nato ufficialmente nel 2015 attorno ad una nuova idea per la codifica video che alla fine ha permesso la nascita dell’AV1. Questa tecnologia di compressione video di nuova generazione può essere usata per inviare file multimediali a tutti i dispositivi.

La partecipazione di Apple è arrivata quasi in sordina attraverso una un piccolo cambiamento sul sito web di Open Media Alliance.

L’obiettivo rimane comunque quello di unificare l’industria intorno a nuovo standard, ma che risulti essere il più coeso di sempre. Questo è quello principale, ma ce n’è anche uno secondario che sarebbe evitare i canoni sulle royalty

dei sempre più incasinati gruppi industriali HEVC che includono i titolari di brevetti per il successore dello standard H.264 che al momento dominano il panorama del settore. Prima di entrare nel progetto Apple stava spingendo per l’H.265, ma adesso darà tutto il suo supporto per lo standard AV1.

AV1 è l’evoluzione delle tecnologie sviluppate dai singoli membri dell’Open Media Alliance. Include anche il lavoro dell’iniziativa Daala di Mozilla, il Progetto Thor di Cisco e i progetti di codec VP9 e VP10 di Google.

Anche i servizi di streaming video come Netflix e Amazon Prime Video hanno aderito all’alleanza con la promessa di adottare AV1 su tutta la linea. Ora con l’aggiunta della compagnia della mela sono 5 i colossi presenti nel progetto dando ancora più credito alla tecnologia che stanno sviluppando. Potrebbe quasi sicuramente diventare lo standard per l’accesso a video in streaming su tutti i dispositivi Apple.

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Pubblicato da
Giacomo Ampollini
Tags: apple