La falla Intel continua a destare scalpore in tutto il mondo. Dopo avervi parlato nei giorni scorsi del problema di sicurezza verificatosi in tutti i chip prodotti dal gruppo multinazionale statunitense e che ha colpito miliardi di dispositivi in tutto il mondo, quest’oggi siamo costretti a narrarvi una notizia tutt’altro che lieta. Secondo fonti acclarate (Bloomberg Technology) ed analisti finanziari, il CEO di Intel Corp., Brian Krzanich, avrebbe venduto una massiccia quantità di azioni della compagnia nel quarto semestre del 2017. La notizia non avrebbe destato particolare scalpore, se non fosse che proprio in questi giorni vi è stata la rilevazione ufficiale della falla presente nel sistema.
Falla Intel ed insider trading
Sempre più persone ed investitori sono innervositi dall’atteggiamento permissivo dell’azienda nei confronti del suo CEO e gridano all’insider trading. Per chi non ne fosse a conoscenza, con il termine insider trading ci si riferisce ad una compravendita di titoli, effettuata grazie ad informazioni rilevanti (che potrebbero influenzare l’andamento dei prezzi del titolo in maniera considerevole), non ancora del tutto accessibili al mercato ma di cui è a conoscenza il top management aziendale. In altri termini, inizia a divenire convinzione comune che il CEO del gruppo abbia agito in mala fede e riconoscendo la prossima disfatta, avrebbe venduto le azioni in suo possesso per non registrare delle perdite. Naturalmente una tal pratica è assolutamente illegale e, pertanto, sarà necessario che le autorità competenti indaghino per far luce e chiarezza su quanto accaduto.
Nonostante le forte evidenze, però, un portavoce del gruppo ha comunque dichiarato: «Brian’s sale is unrelated», ossia «La vendita (delle azioni) di Brian (Krzanich, CEO del gruppo) non è collegata (alla rivelazione della falla)». Ha poi continuato: «Si è trattato di un piano di vendita automatico eseguito in automatico da uno scheduler. Quest’ultimo continua a mantenere azioni in linea con le direttive impartitegli in passato dall’azienda».
Per entrare nello specifico, il 29 novembre 2017, Krzanich ha esercitato e venduto ben 644.135 opzioni e venduto 245.743 azioni in suo possesso. In netta controtendenza con quanto effettuato nei due anni precedenti: 70.000 azioni vendute nel 2015 e poco più di 50.000 azioni nel 2016. Il CEO, dunque, ha monetizzato 24 milioni di dollari e detiene attualmente “solamente” 250.000 azioni Intel, il minimo richiestogli da contratto.
Ricordiamo, infine, che la falla è stata scoperta da Google Project Zero la scorsa estate e che non è stata ancora trovata alcuna soluzione. Vi terremo aggiornati sull’evolvere della vicenda e su eventuali altri coinvolgimenti del management di Intel. E voi che idea vi siete fatti a riguardo? Per altre news ed informazioni relative la mondo della fintech (tecnologia applicata alla finanza) e su quello delle criptovalute, continua a seguirci!