Di sicuro si tratta di un argomento che farà parlare di sé per molto tempo ancora, quello dei problemi con le CPU. Se la combatte con il problema delle batterie di Apple, ma su diversi piani. Il downgrade, per quanto fastidioso, aveva un senso, ma non era stato comunicato. Milioni di compratori ne hanno subito le conseguenze e anche i meno avvezzi alla tecnologia si sono interessati. Il mondo dei computer invece è meno “mainstream” e per questo potrebbe avere una risonanza minore a livello globale, mentre al contrario rischia di avere un impatto decisamente maggiore nel settore.
Le compagnie sono al lavoro per mettere una pezza
Tutte le aziende che in qualche modo sono colpite da questo fenomeno stanno correndo ai ripari, ma Microsoft sta avendo qualche problema. Considerando che la maggior parte dei computer usano Windows la situazione non è decisamente delle migliori.
Le patch di sicurezza sono già state messe a disposizione di chiunque tramite Windows Update, ma se si usa un’antivirus di terze parti è possibile che tale aggiornamento non venga rilevato. Con un po’ di confusione gli sviluppatori stanno cercando di creare un elenco di anti-virus con quali è supportato.
È richiesto anche un’ulteriore aggiornamento del firmware di Intel per una protezione hardware aggiuntiva. Questa patch viene fornita dai singoli OEM e bisogna andare a cercarseli da soli online.
La migliore cosa dare fare al momento se si usa Windos è di avere gli ultimi aggiornamenti di Windows 10 così come quelli della BIOS. Bisogna controllare che KB4056892 sia installato per Windows 10, oltre ad assicurarsi anche di avere le ultime versioni dei Browser. Tutto questo in attesa che Microsoft e Intel lavori insieme per creare una soluzione definitiva.
Giusto per sottolineare che questa situazione è grave basta dire che queste misure al momento coprono, e non completamente, il problema derivati da Meltdown, Spectre dall’altro canto sembra ancora libero di fare quello che vuole.