Procediamo con l’ormai quotidiana rubrica giornaliera dedicata al mondo delle criptovalute. Quest’oggi parleremo di Altcoin, chiarendone il significato e spiegando le differenze esistenti con il più celebre e rinomato bitcoin.
Cos’è un bitcoin?
Ma andiamo dritti al punto della questione. Tutti bene o male oramai sappiamo qual è il significato di bitcoin. Per chi non ne fosse a conoscenza, ricordiamo che un bitcoin può essere definito come: «una valuta elettronica-digitale (anche chiamata criptovaluta) che non è in alcun modo collegata a qualsivoglia banca centrale nazionale o governo e, pertanto, non può essere tracciata dagli stessi». In altri termini, trattasi di una vera e propria valuta non materiale (non esistono monete fisiche in circolazione) con cui è possibile scambiare beni e servizi, mediante rivenditori che l’accettano come mezzo di pagamento. Insomma, i bitcoin possono essere identificati come i «contati del web».
E cos’è il Bitcoin?
È importante, però, fare una distinzione. Vi è una profonda differenza tra Bitcoin e bitcoin. In particolare, il termine utilizzato con la lettera maiuscola si riferisce alla tecnologia ed alla rete alla base del bitcoin come valuta digitale-virtuale. La tecnologia si basa su una rete Peer-to-peer (P2P), in cui i nodi della stessa rete sono paritari e non sottostanno alla gerarchia client to server, nella quale viene trasferita valuta tra conti di dominio pubblico ma mediante una crittografia a chiave pubblica (l’indirizzo è pubblico, ma non si hanno informazioni specifiche riguardo al loro proprietario – i principi della tecnologia sono descritti nel cosiddetto “libro bianco” di Satoshi Nakamoto, pseudonimo dell’inventore della criptovaluta).
Altra innovazione riguarda la tanto acclamata “decentralizzazione” della valuta, il cui valore intrinseco è dato dal semplice incontro tra domanda ed offerta. In altri termini, banche e Governi non possono influenzare il potere di acquisto della moneta, che si autoregola in assoluta libertà in un mercato fortemente capitalistico. Nel mondo attualmente esistono 16.78 milioni di bitcoin (il numero è destinato a salire nei prossimi anni attraverso un’immissione controllata di coin – controlled supply – ma fino ad un limite massimo di 21 milioni). La disponibilità di nuovi coin aumenta ogni quattro anni in maniera geometrica e si prevede che il limite verrà raggiunto entro il 2040. Questo comporta una scarsità di offerta di coin per rapporto ad una crescita più che proporzionale della domanda, con conseguente aumento del prezzo di mercato.
Il bitcoin mining
Capitolo a parte è quello riservato al mining, che verrà approfondito nel corso delle prossime settimane. La traduzione italiana letterale del termine inglese mining è “estrazione“. Ma estrazione di cosa? Estrazione di bitcoin o Altcoin naturalmente. Il bitcoin, dunque in questo caso, non è altro che la ricompensa che spetta ad ogni singolo client per aver partecipato in modo attivo alla rete, ossia per aver contribuito prestando potenza computazionale del proprio PC (smartphone, tablet o computer) alla gestione della rete stessa. In parole più semplici, si viene pagati per prestare la potenza di calcolo del proprio PC e “mantenere in piedi la baracca”.
Chiunque può fare mining, tuttavia, non sempre è vantaggioso. Per risultare economicamente conveniente (capace di generare profitti interessanti), infatti, è necessario ottimizzare bene il proprio sistema di mining, dotandosi di CPU e GPU all’avanguardia, nonché “tenere d’occhio” il costo dell’energia necessario a mantenere attiva la propria macchina (PC). Per ulteriori informazioni a riguardo, continua a seguirci. Nelle prossime settimane pubblicheremo un apposito approfondimento.
E veniamo al punto cruciale: cosa sono gli Altcoin?
Bene siamo arrivati alla fine della fiera. Cosa sono gli Altcoin? Una volta chiarito il concetto di bitcoin, non risulterà difficile comprendere quello di Altcoin. Per Altcoin (Alternative Coin) si intende «una qualsiasi criptovaluta alternativa al bitcoin». Sono Altcoin, dunque, tutte le più famose criptovalute presenti sul mercato, vale a dire: Ethereum, Ripple, Stellar Lumens, Dogecoin, Zcash, Eos, Litecoin e compagnia. Ognuna di queste criptovalute ha una tecnologia che si differenzia dalle altre ed ha scopi a sé stanti. Va, tuttavia, ricordato che molti Altcoins si basano sul framework fornito da Bitcoin e pertanto risultano pressoché simili dal punto di vista tecnologico.
Investire su bitcoin o su Altcoin?
Anche in questo caso, pubblicheremo un articolo separato per parlare dei punti chiave relativi ad investimenti, market capitalization, ICO (Initial Coin Offering), ecc. nel mondo delle criptovalute. Attualmente, il nostro consiglio è di investire con assoluta cautela, stanziando piccole quantità rispetto alla propria disponibilità finanziaria complessiva. La forte volatilità e la poca chiarezza nella regolamentazione lasciano presagire possibili colpi di scena, tutt’altro che scontati.