La fama di queste valute digitali sta nel fatto che esse il valore di esse dipende dalla domanda e da quanto le persone sono disposte a pagare. Possiamo dunque considerarle una riserva di valore! Oggi, le criptovalute sono considerate una classe di investimento al 100%; molte banche, infatti, le hanno inglobate nella loro rosa di asset.
La storia delle criptovalute vede l’affermazione, in particolar modo, di una moneta: il bitcoin, la cripto più redditizia su cui investire. Bitcoin è la prima rete di criptovalute ed è stata lanciata nel 2009 da un utente anonimo che si è dato lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. I Bitcoin si basano su un sistema detto Blockchain, una sorta di registro digitale in cui vengono registrate in maniera sicura ed anonima tutte le transazioni fatte con la moneta Bitcoin.
C’è chi crede fortemente in questa moneta tanto che ha scommesso, addirittura, che entro il 28 Dicembre 2018 arriverà ad avere un valore di 50 mila dollari. Bisogna tener ben presente, però, che il rischio che si possa incombere in una bolla speculativa è davvero forte e concreto. In questo momento è quasi impossibile diventare milionari acquistando il Bitcoin per pochi centesimi, poiché il suo valore è cresciuto in maniera esponenziale grazie agli innumerevoli investitori che sono stati attirati dal nuovo sistema. Se si è invece certi delle proprie possibilità e capacita, è sempre possibile provarci.
I vantaggi non sono pochi: nessun limite di moneta, prezzi di commissione piuttosto miseri, sicurezza e anonimato. Da tenere presente, per quanto riguarda i contro, la possibilità di incombere in una bolla speculativa che potrebbe svalutare velocemente la moneta e far perdere tutti i soldi reali investiti in una moneta che, effettivamente, esiste solo sul web. Un altro problema è che un giorno le criptovalute potrebbero essere rese illegali dai governi in quanto irrintracciabili.
A livello burocratico, risulterebbe difficile, in fase di dichiarazione dei redditi, rendere note le quantità di monete digitali possedute, anche perché non sono riconosciute da quasi nessun governo e non esistono regolamentazioni sufficienti ed efficienti per contrastare tali problematiche. Altro problema incombente, che tocca da vicino soprattutto Bitcoin
, è la minaccia di hacker: le minacce spesso si sono concretizzate; nell’ultimo periodo sono stati rubati da un portafoglio digitale circa 31 milioni di dollari. L’attacco è stato subito ai danni di Tether; questo attacco non è stato indifferente al valore della moneta che è scesa drasticamente ed in poche ore ha perso 5 punti percentuali.Se si sceglie di investire in criptovalute, bisogna in primo luogo fare delle valutazioni. Prima fra tutte, informarsi su quali Paesi accettano pagamenti o scambi in valute digitali. Successivamente bisogna scegliere in quale criptovaluta investire e tenere da parte un po’ di grana per gli investimenti. Inoltre sarebbe opportuno creare una tabella o un bilancio per capire bene quanto investire settimanalmente o mensilmente; successivamente si entra nel vivo del “gioco”: bisogna iscriversi ad un wallet di criptovalute e conservare i propri bitcoin nel portafoglio digitale. Da scegliere con attenzione è anche l’exchange: ne ricordiamo alcuni come Bitfinex, Bittrex, Bitstamp.
Ora, possiamo schematizzare gli aspetti negativi e positivi e tirare le somme;
Per gli aspetti positivi, quindi, si ricorda:
Per gli aspetti negativi, sottolineamo:
In conclusione, si può dire che le criptovalute sono validi strumenti moderni finanziari e se sono nati è solo per la grossa crisi che stanno vivendo le valute tradizionali; come tutte le valute, però, presentano pro e contro. Resta da valutare soggettivamente se investire o meno!