La legge n. 172 del 4 dicembre 2017 ha stabilito il divieto a tutti gli operatori telefonici la fatturazione a 28 giorni. Questo tipo di fatturazione ha portato alle compagnie un aumento dell’8,6% degli incassi all’anno.
La nuova legge stabilisce il ritorno alla fatturazione a 30 giorni entro 120 giorni. AGCOM già lo scorso 24 marzo aveva dato 90 giorni di tempo a tutti gli operatori di telefonia fissa per passare alla fatturazione mensile. Il 19 dicembre, l’Authority ha sanzionato Tim, Vodafone, Wind, Tre e Fastweb con 1,16 milioni di euro a società per quanto riguarda la linea fissa.
Rimborsi per la fatturazione a 28 giorni previsti per gli operatori
Nessun operatore per ora è tornato alla fatturazione a 30 giorni, quindi saranno obbligati a pagare dei rimborsi ai propri clienti per gli importi in più fatti pagare dal 23 giugno 2017. Dall’uscita della legge, secondo una media di SosTariffe, ogni utente ha pagato 2.09 euro al mese in più, circa 26 euro all’anno. Gli operatori dovrebbero quindi sborsare oltre 1 milione di euro solo per i nuovi clienti del 2017.
Secondo una stima, fatta sempre da SosTariffe, ogni utente potrebbe in media ricevere quasi 19 euro di rimborso una tantum. Rimborso per il periodo tra giugno 2017 e aprile 2018 (scadenza massima per adeguarsi alla fatturazione mensile). Inizialmente per l’anno 2016 i rimborsi sembravano persi, ma ora grazie ad AGCOM potrebbero essere recuperati in parte.
Se dovessero esserci mancati rimborsi, le associazioni dei consumatori sono già mobilitate per sostenere gli utenti in eventuali ricorsi. Gli utenti possono inoltre rivolgersi ai Corecom per le procedure di conciliazione. Per gli operatori che non si adegueranno alla fatturazione mensile entro il 4 aprile sono previsti rimborsi di 50 euro per ogni cliente.
Tim ha dichiarato che entro il 5 aprile tutte le sua fatturazioni torneranno ai 30 giorni.