Nelle ultime ore diverse fonti hanno sottolineato che la patch di sicurezza per combattere Spectre e Meltdown in iOS ha causato un rallentamento dei dispositivi. L’ultimo aggiornamento include già questa soluzione, ma diverse voci suggeriscono che abbia causato un passo indietro nell’esperienza utente. Probabilmente, stessa situazione è sofferta dai dispositivi Android.
Google, d’altra parte, afferma che la sua patch di sicurezza non causerebbe alcuna alterazione per l’utente. Secondo i bene informati, anche i servizi nel cloud, una delle prime linee di attacco di Spectre e Meltdown, non sono stati modificati dopo questa modifica.
Il vantaggio principale di Google potrebbe essere dovuto alla conoscenza di queste due fonti di vulnerabilità dalla seconda metà dello scorso anno. Come siamo stati in grado di sapere dal vortice di notizie affluito in questi giorni, da settembre gli esperti di Mountain View hanno lavorato per correggere il problema che ha colpito milioni di dispositivi in tutto il mondo.
Un impatto trascurabile (o quasi)
Meltdown, Spectre e Google. Un tridente che la tecnologia americana avrebbe sicuramente evitato negli ultimi giorni. Se non fosse stato per i mesi di lavoro nell’ombra per mitigare i possibili effetti di queste vulnerabilità. Eh sì, perchè sebbene siamo venuti a conoscenza di queste falle solo pochi giorni fa, per la società Mountain View questi nomi erano già estremamente familiari.
La questione è stata resa di pubblico dominio come la più grande falla nella sicurezza informatica nella storia dell’informatica. Tuttavia, si è rivelata in effetti un problema di tale portata, ma fortunatamente risolvibile. La preoccupazione maggiore è stata generata intorno ai dispositivi con processori Intel, AMD e ARM. Il punto di svolta più grande è nei servizi forniti dalle grandi aziende, che possono generare una mancata corrispondenza globale molto più grande se fossero colpiti.