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Wind e Tre unite per il 5G, le società provano a battere TIM e Vodafone sul tempo

Quando, ormai più di un anno fa, le due compagnie telefoniche Wind e Tre si sono fuse assieme, un importante processo di modernizzazione è stato avviato. Questo ha portato ad un radicale miglioramento tecnologico  degli apparati di trasmissione a lungo e medio raggio che, combinato all’utilizzo delle frequenze disponibili per entrambi gli operatori, una volta separatamente ma ora congiunte, ha permesso di migliorare la copertura 3G e 4G, andando a raggiungere gli ambienti indoor con un segnale di migliore qualità,  ma anche di incrementare la velocità di trasmissione dei dati in maniera eccellente, fino ad 1 Gigabit per secondo (1 Gbps).

Difatti, tutte le antenne sparse sul territorio italiano, che prima appartenevano alle due compagnie in maniera separata, andranno ora a fornire le loro prestazioni in modo congiunto, per la gioia degli utenti: si parla di circa ventimila installazioni per quella che, per numero di Sim attive, rappresenta la maggiore compagnia telefonica italiana.

Per ora la fusione è effettivamente avvenuta soltanto nella città di Trieste, in cui si sono riscontrare prestazioni in termini di velocità del segnale doppie rispetto a quelle precedenti: il capoluogo di regione del Friuli Venezia-Giulia, infatti, ha concesso i vari permessi in tempi molto rapidi, ma nel 2018 questo processo sarà esteso a molte altre tra le maggiori città italiane, tra cui Agrigento, Ascoli Piceno, Modena, Bologna, Roma e, per finire, Milano.

Wind e Tre, si prova a battere Vodafone e Tim riguardo il 5G in Italia

Ma non è solo in quest’ottica che il gestore telefonico Wind Tre si sta muovendo. In seguito ad una manovra del Consiglio dei ministri, sono state emanate le norme che regolarizzeranno l’asta per le frequenze della quinta generazione della trasmissione dati mobile, ovvero il 5G

. Le frequenze saranno disponibili soltanto a partire dal 2022, ma la sperimentazione è già in corso d’opera e, in questo scenario la compagnia Wind Tre si è aggiudicata il lotto di Prato e L’Aquila, con la collaborazione di Open Fiber, andando a compiere un investimento di circa 30-40 milioni.

“Il futuro è alle porte” è quanto il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi ha dichiarato in seguito all’ufficialità di un progetto che porterà la città a diventare ancora più smart, in uno scenario post sismico che rappresenta una sfida ancora più accattivante ed un’opportunità perfino maggiore per la rigenerazione urbana.

Di fatto, implementando la tecnologia 5G non si va a compiere un mero miglioramento delle prestazioni delle connessioni, ma si determina un cambiamento nel concepire servizi come l’assistenza alla salute, la distribuzione energetica, l’automazione industriale, la videosorveglianza e la sicurezza del cittadino.

La sperimentazione vede coinvolte, oltre alle due amministrazioni comunali, diverse istituzioni come le Università di Firenze, Prato, L’Aquila, Genova e Bologna, oltre che alcuni centri di ricerca, tra cui la Fondazione Bruno Kessler e il Nextworks, e aziende come e-distribuzione Enel, ZTE ed Estra. Quella che sembra essere una sperimentazione indirizzata a due realtà territoriali ben definite potrà diventare, dunque, un progetto a livello nazionale ed europeo, portando Wind Tre a diventare il principale riferimento per le imprese nel nuovo mondo dell’Internet of Things, pilotando le aziende verso nuovi mercati e superando i limiti di quelli che sono i tradizionali settori economici di riferimento.

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Pubblicato da
D'Orazi Dario
Tags: trewind