Capita a tutti di smarrire uno smartphone o dimenticarlo, talvolta spento, nei posti più impensabili. Farlo squillare non serve a nulla, l’ansia e la disperazione prendono il sopravvento, ma una soluzione per rintracciarlo c’è: si chiama Trova il mio dispositivo ed è un servizio offerto da Google.
Un dispositivo spento non emette nessun segnale di localizzazione, ma questo sistema rende possibile rintracciarlo tramite una tecnica nota come triangolazione: questa consiste nella combinazione di tutti i segnali (GPS, segnale di rete cellulare e/o Bluetooth, Wi-Fi) emessi dal dispositivo prima dello spegnimento, per cui ci si può basare sugli ultimi segnali emessi dal telefono per identificarne la posizione con una relativa precisione e accuratezza.
Un’altra nota positiva del servizio offerto da Google è la sua semplicità di utilizzo e immediatezza: per usufruirne, infatti, non è necessario neppure installare una particolare app dallo store.
Occorre avere a propria disposizione un computer da cui collegarsi al sito Trova il mio dispositivo e procedere al recupero delle informazioni necessarie per risalire all’ultima posizione dello smartphone. Chi non possiede un computer può comunque avere accesso a questi dati e al servizio Trova il mio dispositivo: è infatti possibile utilizzare uno smartphone ed installare l’app Find my device disponibile su Google Play.
La procedura di recupero delle informazioni è la stessa sia da computer che da smartphone: il primo step consiste nell’inserire l’indirizzo Gmail e la password associate all’account del dispositivo e cliccare sul pulsante Accedi
.Dopo aver inserito le credenziali ed effettuato l’accesso all’account associato allo smartphone smarrito, l’utente vedrà comparire sullo schermo una mappa. In seguito al caricamento della mappa, al suo interno sarà possibile identificare l’ultima posizione del telefono che è stata registrata – la posizione si trova sotto la voce Ultimo rilevamento, nella parte sinistra della schermata.
Se a questo punto lo smartphone risulta acceso, è possibile recuperarlo anche facendolo squillare per 5 minuti, ma nel caso risulti davvero smarrito è possibile ricorrere a due utili soluzioni: in caso di smarrimento, la prima opzione consiste nel blocco del terminale e nella visualizzazione di un messaggio contenente un breve testo e/o un numero di telefono da contattare per la restituzione (in questo caso occorre sperare che chi eventualmente rinverrà lo smartphone sia in buona fede e decida di renderlo al legittimo proprietario).
La seconda opzione è invece utile in caso di furto: permette infatti di eseguire un hard-reset da remoto seguendo le istruzioni che compaiono sulla schermata corrispondente. In questo modo verrà avviata la cancellazione completa di tutti i dati presenti sul dispositivo, impendendone quindi la trasmissione e diffusione tramite chi ha rubato lo smartphone – non sarebbe infatti piacevole se foto e messaggi personali finissero nelle mani di un malintenzionato, che potrebbe anche divulgarli o farne altri usi impropri. Scegliendo di resettare il dispositivo, però, si perderà la possibilità di rilevare in seguito la posizione dello smartphone, quindi occorre tenere conto di questo particolare prima di fare scelte avventate di cui ci si potrebbe pentire in futuro.