Ricordate che non sempre tutto ciò che vedete alla televisione corrisponde alla realtà. Infatti l’azienda Fastweb è stata condannata per aver omesso un contributo fondamentale per l’attivazione di un’offerta. Il Giurì d’onore ha ritenuto questo comportamento ingannevole per gli utenti.
Fastweb è proprio quell’azienda il cui slogan dice “quello che vedi = quello che paghi, niente sorprese, niente costi nascosti e niente vincoli di durata”. Sembra proprio che la sorpresa invece l’abbia fatta a tutti noi.
Fastweb condannata dal Giurì d’onore per una pubblicità ingannevole
Stiamo parlando di uno spot pubblicitario in cui, l’azienda nasconde il contributo iniziale per la scheda SIM per un costo pari a 5 euro e la prima ricarica obbligatoria di 15 euro. Inoltre, tutte le offerte dell’azienda prevedono l’attivazione automatica di 1 GB extra a 2 euro per un massimo di due volte a rinnovo.
Vodafone, Tim e Wind3 hanno presentato l’accusa contro Fastweb, ritenuta poi valida dall’Istituto dell’Autodisciplina pubblicitaria. Ora l’azienda dovrà comunicare tutti i costi che fino ad ora ha tenuto nascosti e la data di scadenza dell’offerta di cui sta parlando.
La campagna pubblicitaria è stata subito corretta come prevedono le norme, anche perché il Giurì ha sottolineato che nella pubblicità non erano nemmeno presenti asterischi che permettevano agli utenti la visita di siti web in cui era spiegata l’offerta nei dettagli.
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