Col numero sempre più alto di modelli di smartphone che ci sono in circolazione, il tempismo nel rilasciarne è fondamentale. Per alcuni è più importante di altri, come nel caso di LG che nonostante produca buoni dispositivi fa fatica ad emergere.
L’esperienza che ha il marchio nel settore non è in dubbio, così come l’effettiva qualità dei dispositivi rilasciati finora, ma questo non è bastato. Prendendo come esempio gli smartphone dell’anno scorso, LG V30, G6 e Q6 non si può di certo dire che siano dei pessimi prodotti, anzi.
LG G6 ha introdotto un display 18:9 che è stato successivamente anche integrato in altre ammiraglie come quelle di OnePlus, Huawei e Samsung. Il Q6 è una rivisitazione in mini del precedente e sebbene per il prezzo che aveva al momento dal lancio, in sola considerazione con quello che era il suo hardware, rappresentava una buona opportunità, è stato vittima proprio del pessimo tempismo della compagnia. Che fine hanno fatto? Si sono persi nella folla.
L’obiettivo è essere amato dal pubblico, ma questo non è successo. Il G6, per il prezzo che aveva 300/350 dollari aveva molta concorrenza mentre il V30 è arrivato tardi sul mercato bruciandosi troppe possibilità. Il Q6 si è auto-bruciato visto che è uscito dopo che il G6 è sceso di prezzo vanificando l’utilità del dispositivo.
L’azienda non ha dimostrato di aver capito tanto che è pronta a presentare il prossimo smartphone, il fantomatico dispositivo che doveva chiamarsi G7, a marzo per iniziarlo a produrlo ad aprile. Due mesi dopo l’evento di Barcellona, l’MWC. Un lasso temporale troppo grande che permetterà ai dispositivi di punta principalmente di Samsung e Huawei. Il P20 e il Galaxy 9 saranno dei dispositivi di tutto rispetto che non lasceranno spazio a chi verrà dopo, per lo meno non dopo due mesi.