Hirai afferma che non si può rinunciare agli smartphone poiché rappresentano il futuro della tecnologia. Secondo tali dichiarazioni, la compagnia deve continuare a venderli per rimanere nel settore delle comunicazioni. In questo modo è anche più semplice monitorare ciò che accade nel settore fino ai prossimi cambiamenti di mercato. Sebbene questa strategia abbia quasi sempre funzionato bene per Sony, il suo marchio Xperia ha comunque difficoltà a guadagnare terreno negli Stati Uniti.
Sony, effettivamente, rimane anche un importante fornitore di sensori per altre marche. Hirai ha ironizzato parlando di Sony in quanto fornitore di “piccole compagnie” a Cupertino, in Corea del Sud e in Cina, quando parlava rispettivamente di Apple, Samsung, LG e Huawei.
Non farà un’enorme differenza, ma gli smartphone targati Sony ora dispongono di uno scanner di impronte digitali
. La società, però, non ha mai spiegato perché i suoi lettori biometrici sono stati disattivati negli Stati Uniti. Si dice che la compagnia abbia avuto un accordo con un’altra azienda statale ormai fallita. Per districarsi dalla partnership con quest’ultima, Sony ha promesso di non spedire i telefoni con uno scanner di impronte digitali funzionante per un certo periodo di tempo. Trattasi però, di speculazioni più che di informazioni certe.La Sony continuerà dunque a sfornare smartphone anno dopo anno, non cercando di competere con i grandi nomi del settore, ma solo per aspettare il suo grande momento, quello in cui tornerà sul mercato in ottima forma. “Non si tratta degli smartphone di oggi, si tratta di guardare oltre gli smartphone attuali – a quello che faremo – e di essere presenti in questo lasso temporale d’attesa, idealmente leader. Restiamo, non nel business degli smartphone di per sé, ma nel business delle comunicazioni“. Ecco le dichiarazioni ufficiali di Kaz Hirai, CEO di Sony, che confermano quanto detto.