Continua a tenere banco il caso degli iPhone manomessi da Apple. La settimana scorsa in Francia si è aperto un grande dibattito sul presunto sabotaggio dei melafonini da parte della stessa azienda produttrice.
I consumatori hanno denunciato un forte calo delle prestazioni, a seguito di aggiornamenti programmati dalla stessa Apple. Il calo delle prestazioni sarebbe finalizzato ad una persuasione degli utilizzatori verso modelli di iPhone più recenti.
La giurisprudenza transalpina nei prossimi mesi andrà ad accertare verità o menzogne sul caso. L’iter già si prennuncia caldo e non primo di sorprese.
Nel frattempo, anche altre nazioni stanno approfondendo la questione. Gli Stati Uniti per primi hanno chiesto ad Apple chiarimenti a riguardo (basta soltanto considerare che negli USA c’è il mercato più ampio di iPhone).
Ora, a pochi giorni di distanza, anche l’Italia si muove. L’AGCM (Autorità garante della concorrenza e del mercato) sta indagando su Apple per quanto concerne l’obsolescenza programmata dei device. Nel fascicolo dell’AGCM comparirebbe anche il nome di Samsung, rea di aver utilizzato gli stessi strumenti della casa di Cupertino.
Le prossime settimane ci diranno qualcosa in più in merito. Per il brand californiano si conferma un 2018 partito in salita: dopo il caso delle batterie, si aggiungono queste accuse che potrebbero smorzare non di poco i piani commerciali per tutti i prodotti della mela.