Con l’inizio del nuovo anno, un bizzarro messaggio ha iniziato a circolare tra le chat di WhatsApp, destando sorpresa e malcontento tra gli utenti che si sono trovati di fronte ad una notizia spiacevole: sembrerebbe che la nota app di messaggistica sia sul punto di tornare alla versione “a pagamento”, e l’unico modo per evitare di pagare i messaggi sarebbe quello di prendere parte alla catena di Sant’Antonio.
Per non dover cominciare a pagare i messaggi inviati, dunque, ogni utente dovrebbe dare una “prova di fedeltà” alla cara applicazione dalla cornetta verde, che minaccia di diventare a pagamento per chi non è un suo utilizzatore assiduo: la prova consiste nell’inoltrare il messaggio sopracitato ad almeno venti persone, pena il pagamento di un centesimo per ogni messaggio inviato.
Ovviamente si tratta di una bufala, ma quali sono le motivazioni che hanno causato il dilagare di questo falso allarme? La causa scatenante sembrerebbe essere il fatto che diversi utenti hanno notato, con non poco stupore, che la nota app di messaggistica è stata temporaneamente rimossa dall’App Store: per questo, molti hanno pensato che fosse imminente il tanto temuto ritorno alla versione a pagamento e che questa sparizione dallo store ne fosse il segnale premonitore. Invece, WhatsApp non risultava più disponibile soltanto per alcuni dispositivi Apple (come iPhone, iPad e iPod Touch) in quanto era in corso un suo aggiornamento – ne è la prova il fatto che, poche ore dopo, la nuova versione 2.6.9 è comparsa in rete con l’implementazione di nuove funzionalità che rendono l’applicazione ancora più affidabile e irresistibile.
Whatsapp torna a pagamento ma è solamente una truffa
Nel frattempo, però, il messaggio incriminato era già stato inoltrato a tanti utenti che a loro volta l’hanno diffuso ad altri venti contatti, con la promessa di abolire la necessità di pagamento ed assicurare la gratuità del sistema a tutti coloro che si dimostrino essere degli utilizzatori fedeli della app: lo Sportello dei Diritti mette in guardia i cittadini, assicurando che la notizia è falsa e, come garantito in primis dagli sviluppatori, i messaggi inviati all’interno di WhatsApp continueranno ad essere gratuiti.
Anche la Polizia Postale è intervenuta per spezzare la catena innescata da questo messaggio dilagante: è possibile leggere nella pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” il post con cui smentiscono la bufala, invitando i cittadini a non cascare in questo genere di truffe: “FAKE.La solita Catena di S. Antonio. Non condividete questi messaggi. #essercisempre”.