Quando c’è di mezzo la voce “pagamento” su WhatsApp bisogna sempre fare attenzione.
Continuano, giorno dopo giorno, i finti messaggi di allerta che inducono a credere al ritorno dei vecchi abbonamenti per la chat di messaggistica istantanea. Attraverso le varie catene di Sant’Antonio è possibile imbattersi in testi a dir poco farlocchi, il cui unico obiettivo è cercare di ingannare alcuni poveri sprovveduti.
La verità sul ritorno a pagamento di WhatsApp
Iniziamo dalle verità. WhatsApp non ritorna a pagamento. La chat di messaggistica istantanea, da qualche anno, non chiede più la sottoscrizione annuale (dal costo comunque irrisorio pari a 0,99 centesimi per 365 giorni). L’utilizzo della piattaforma è gratuito per tutti coloro che si iscrivono con numero di telefono.
Il ritorno all’abbonamento per ora non è contemplato.
A cosa servono i messaggi truffa?
Tutti i messaggi che ci inducono a credere ad un pagamento per WhatsApp vanno derubricati come truffa. Dietro questi testi, infatti, nella maggior parte dei casi si nascondono malintenzionati o hacker. L’intento è quello di creare spam per ottenere quante più informazioni possibile su quanti più iscritti possibili.
Allo stesso tempo molti cybercriminali utilizzano questo genere di messaggi per indurre gli iscritti a cliccare su siti ben poco sicuri che potrebbero mettere a repentaglio la salute online di smartphone e di dati riservati.
Pertanto, il consiglio che vi diamo è quello di lasciare perdere ogni tipo di allarmismo. Ogni volta che ricevete questi messaggi su WhatsApp non esitate a cestinare.