Siamo a Parigi, nella chiesa di Saint-François de Molitor e durante la messa uno strano marchingegno inizia a girare tra le panche dei fedeli. Qualcuno è perplesso, altri semplicemente appoggiano sopra la carta di credito e sorridono soddisfatti.
Che cosa sta succedendo? In poche parole, la chiesa è diventata smart.
La raccolta delle offerte infatti non si fa più solo con il classico cestino in vimini fatto passare per le panchine, quindi se non avete spiccioli in tasca potete pagare tranquillamente con la vostra carta di credito.
È un’idea sperimentale che la chiesa ha deciso di introdurre a partire dal 21 gennaio del 2018 e consiste in un piccolo POS senza fili nascosto in un cestino molto simile a quello normalmente utilizzato per la questua.
All’interno del cestino si trova infatti uno smartphone in grado di accettare pagamenti contactless e utilizzando lo schermo touch del dispositivo, i fedeli più tecnologici possono selezionare l’offerta che vogliono lasciare (scegliendo tra 2, 3, 5 o 10 euro) e poi appoggiare la propria carta di credito sul dispositivo per confermare l’operazione. La procedura è completata da un messaggio di ringraziamento che compare direttamente sullo smartphone usato per il pagamento.
Tramite NFC si fanno i pagamenti in chiesa
Un metodo sicuramente innovativo e moderno, ma come mai questa scelta così particolare, che fa sicuramente un po’ sorridere?
Christophe Rousselot, il direttore del Fondo per lo sviluppo e le risorse economiche della diocesi parigina ha avuto questa illuminazione e ha pensato di realizzarla con la collaborazione di Actoll, un’azienda specializzata in pagamenti contactless, per raggiungere più agilmente tutti i fedeli, anche quelli che non portano contante con sé. In Europa infatti il contante è destinato a diminuire sempre di più, grazie alla possibilità di pagare anche piccole cifre senza commissioni, tanto da spingere i cittadini a non sentire il bisogno di avere denaro fisico nel portafogli, limitandosi ad utilizzare le carte di credito per qualsiasi pagamento.
Come dice l’ideatore stesso di questa idea “La gente non porta con sé nemmeno le monete per la baguette”. Un’immagine sicuramente molto efficace per spiegare l’evoluzione del denaro nel nostro secolo.
“La Chiesa non ha motivo di non adeguarsi alla modernità” ha detto infine“se il progetto funzionerà avremo modo di espanderlo ad altre parrocchie”.
Ma come fare per la privacy? Il vantaggio del classico cestino di vimini era sicuramente la garanzia di rimanere anonimi, lasciando completa libertà di scelta sull’importo da donare alla chiesa. Rousselot ci tiene a precisare come questa novità abbia pensato anche a questi piccoli dettagli e infatti non sarà possibile risalire in alcun modo ai nomi dei benefattori né di sapere la cifra che hanno deciso di donare.
E chi invece non vuole utilizzare la carta? Nessun problema, la chiesa continuerà a raccogliere anche offerte in denaro, limitandosi ad affiancare i nuovi dispositivi contactless ai più classici cestini di vimini.