Nelle scorse ore vi abbiamo mostrato il comunicato di Vodafone attraverso cui si annuncia il ritorno al pagamento su base mensile anziché ogni 28 giorni. Il brand britannico, proprio come TIM e Wind, è stato costretto a ritornare sui suoi passi dopo che l’intervento di Governo e Parlamento ha bandito la fatturazione ogni quattro settimane.
La notizia positiva, però, si è rivelata essere nulla per i clienti. La compagnia, onde evitare un mancato gettito economico, ha sottolineato come tutti i pagamenti mensili saranno aumentati dell’8,6%. In pratica per gli utenti non ci saranno risparmi e la cifra spesa su base annua nel 2018 sarà la stessa del 2017.
Subito dopo l’annuncio di Vodafone si sono scatenate diverse proteste. Una di queste, potrebbe cambiare le carte in tavola.
Il Movimento Consumatori, già fautore di una vibrante contestazione per i pagamenti ogni 28 giorni, si è riservato di diffidare Vodafone per la poca trasparenza dell’ennesimo cambiamento contrattuale.
I dirigenti del Movimento Consumatori hanno fatto sapere di essere pronti a rivolgersi agli organi competenti (Antitrust e AGCOM) onde evitare nuovi aumenti di prezzo per gli utenti di telefonia.
Dal canto suo, c’è da dire, che l’azienda opera – per il momento – nella più totale trasparenza.
Ad ogni modo le prossime settimane saranno febbrili. Già la stessa AGCOM si era impegnata a vigilare sul passaggio tra fatturazione da 28 a 30 giorni, onde evitare l’ennesima beffa per gli abbonati Vodafone e di altre compagnie.