La piattaforma di pay TV più utilizzata in Italia, Sky ha annunciato anch’essa il ritorno alla fatturazione mensile, obbligatorio anche per tutti gli operatori telefonici entro il 5 aprile 2018.
Sky ha annunciato un aumento mensile dell’8,6% come anche gli operatori telefonici. La spesa annuale rimarrebbe comunque la stessa. Ha anche illustrato nel dettaglio i nuovi prezzi di tutti i pacchetti che offrono. A differenza di Vodafone, appena diffidata dal Movimento Consumatori, ha ben espresso la differenza di prezzo mensile dovuta al passaggio.
Esatto, avete capito bene, Sky ha dichiarato che “chi voleva disdire, ha già avuto il periodo per farlo”. Aggiunge inoltre che le condizioni contrattuali non cambiano e la modifica della frequenza di fatturazione sarebbe una pura formalità amministrativa.
Non è quindi previsto un diritto di recesso senza penale in seguito all’aumento dei prezzi per il ritorno alla fatturazione mensile. Il ritorno alla tariffazione ogni 30 giorni è previsto dal 1 aprile 2018. La piattaforma aggiunge anche che, il diritto di recesso senza penali è già stato offerto in autunno e, a causa di questa modifica, ha già perso circa 15.000 abbonati.
Bisogna anche dire che la pay TV è sempre stata trasparente nel comunicare cosa sarebbe successo in seguito all’adeguamento. Aveva fatto anche presente agli utenti che il cambio avrebbe comportato un aumento su base annua dell’8,6%. Se siete interessati a sottoscrivere un abbonamento, potete recarvi sul sito ufficiale e dare un’occhiata alle offerte che vi vengono proposte.