Come previsto e come prevedibile, dopo TIM e Vodafone, anche Sky ha rilasciato un comunicato per annunciare ai suoi clienti il ritorno al pagamento ogni trenta giorni.
Dopo che Governo e Parlamento hanno rilasciato lo scorso dicembre la Legge 172 con cui si aboliva la fatturazione ogni 28 giorni, le telco e la pay tv sono state costrette a ritornare sui loro passi.
Rispetto a quanto inizialmente previsto dalle associazioni consumatori e dell’AGCOM (ente che ha promosso la battaglia al pagamento ogni 28 giorni) le aziende non hanno lasciato spazio ad eventuali risparmi per i loro clienti.
Proprio come i provider telefonici, anche Sky annuncia tramite questo comunicato sul suo sito che il costo annuale dell’abbonamento non cambierà.
“Come previsto dalla Legge 172/2017, dal 1 aprile 2018 la fatturazione del tuo abbonamento annuale Sky avrà cadenza mensile, quindi non più ogni 4 settimane. Il costo del tuo abbonamento annuale non cambierà,
rimanendo uguale a quello applicato dal 1 ottobre 2017.Perché NON cambia il costo del tuo abbonamento?
Il costo del tuo abbonamento annuale non cambia perché dal 1 aprile l’importo di ciascuna fattura mensile sarà calcolato mantenendo fisso l’attuale costo dell’abbonamento annuale e dividendo tale importo per dodici mensilità, con eventuale arrotondamento dell’importo per difetto”.
In pratica, ogni utente pagherà una bolletta in meno, ma pagherà qualcosa in più sulla sua bolletta. Ad esempio, il pacchetto base che con pagamento ogni quattro settimane costa 19,90 euro, ora costerà 21,60 euro; il pacchetto calcio da 14 euro passerà a 15,20.
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