Verso la fine dello scorso anno, Sky ha deciso di abbandonare la fatturazione mensile per abbracciare quella ogni 28 giorni. Il risultato, esattamente come è accaduto per gli operatori telefonici, è stato di portare gli utenti a pagare l’abbonamento annuale circa l’8,6% in più rispetto ai prezzi precedentemente imposti.
Il trucchetto, infatti, è stato favorevole per le aziende del settore. Rinnovando la promozione ogni 28 giorni si guadagnavano 3 giorni al mese che, sommati per tutto l’anno, davano come risultato un mese in più da pagare annualmente. I rinnovi pertanto non erano più 12, bensì 13.
A Dicembre è intervenuto il Parlamento Italiano obbligando tutte le aziende a tornare alla fatturazione mensile. Fino a qui tutto sembrerebbe girare per il verso giusto
, ma arrivano i primi problemi.Con il rinnovo mensile (e non più ogni 28 giorni) alcune realtà hanno pensato di aumentare i prezzi, in modo da continuare a guadagnare quel tanto che avevano ottenuto con la fatturazione ogni 4 settimane.
Sky ha preso una importante decisione, comunicata ufficialmente in tutte le bollette distribuite in questi giorni ai propri clienti. Sulle stesse si legge: “Come previsto dalla legge 172/2017, dal 1 Aprile la fatturazione dell’abbonamento sarà mensile (e non più ogni 4 settimane). Il costo annuale dell’abbonamento in oggetto resterà invariato, resterà uguale a quello stabilito ad Ottobre 2017“.
In altre parole, il costo totale del vostro contratto non cambierà (calcolato sommando tutte le 12 mensilità) e dal 1 Aprile le bollette saranno calcolate mensilmente e non più ogni 28 giorni.