Dopo le polemiche che si sono accese in seguito all’infelice mossa di Tim e Vodafone, i quali, essendo costretti ad abolire il rinnovo delle loro offerte ogni 28 giorni, pratica considerata illegale, hanno deciso di alzare i prezzi. In questo modo i costi non cambiano per il cliente, rimanendo invariati: gli operatori così facendo tentano di raggirare il nuovo decreto. Federcontribuenti e Codacons avevano condannato gli operatori, facendo ricorso all’Antitrust e parlando addirittura di “strategia collusiva”.
Discorso diverso per Tiscali Mobile: l’operatore sardo infatti si adegua alla nuova legge n. 172/2017 in modo corretto, passando alla fatturazione mensile ma senza nessun costo aggiuntivo.
Riccardo Ruggiero, amministratore delegato dell’azienda italiana dal febbraio 2016, ha affermato che ha voluto fare una “scelta a vantaggio dei nostri clienti che conferma ulteriormente la coerenza di Tiscali nel portare avanti la sua mission di trasparenza e il suo approccio di libertà per il cliente”. In effetti, a differenza della maggior parte degli operatori, Tiscali non ha mai adottato la tariffazione a 28 giorni per quanto riguarda i servizi di telefonia fissa e internet.
Niente aumenti dell’8,6% quindi, e nemmeno riduzioni nell’offerta: traffico dati, minuti e chiamate rimarranno invariati. Il tutto a beneficio delle tasche dei clienti, che nell’arco di un anno pagheranno 12 mensilità e non più 13 come accadeva per la tariffazione a 28 giorni. Tiscali per ora resta l’unica a togliere la “tredicesima” ritenuta finalmente illegale senza modificare l’offerta, seguita a ruota da Poste Mobile, che ha appena annunciato di voler adottare la stessa strategia a partire però dal prossimo 5 aprile. Gli operatori telefonici minori stanno quindi sfidando i colossi come Tim e Vodafone utilizzando la credibilità e la trasparenza nei servizi, ma soprattutto offrendo ai clienti un risparmio vero.
I cambiamenti nella tariffazione dei servizi saranno effettivi a partire dal prossimo 5 marzo sia per i già clienti sia per chi deciderà di passare a Tiscali. È ancora da vedere se gli altri operatori faranno un passo indietro adeguandosi correttamente al nuovo decreto legge oppure continueranno per la propria strada.