La corsa alle criptovalute probabilmente ha raggiunto il suo apice da un po’. Ci sono diversi metodi per accaparrarsi i token di queste monete virtuali e tra questi c’è il cosiddetto mining. Qualcuno per farlo investe soldi e costruisce delle macchine apposite per questo compito, altri invece preferiscono infettare dispositivi di altre persone. Non è qualcosa di raro, ma è sapere che la propria TV si è messa a minare criptovalute fa comunque specie.
È una scoperta fatta da una società di sicurezza informatica cinese, Netlab360. Si parla di diversi migliaia di dispositivi infettati per lo scopo di minare una valuta popolare in quelle aree del mondo, Monero. Quest’attacco ha colpito più di 7000 mila unità, sfruttando una reta per una potenza maggiore di elaborazione. Sebbene quanto successo non sia in scala importante come altri botnet recenti, gli esperti affermano che questa tecnica sarà usata molto più spesso.
Netlab360 ha detto che l’attacco ha sfruttato una “open port”, una parte del sistema operativo che consente a un dispositivo di comunicare con internet. Gli hacker hanno cercato dispositivi collegati tramite la porta 5555, che li ha aiutati a trovare telefoni e TV Android non protetti. Dopo aver trovar quello che cercavano li hanno infettati con un software dannoso, un worm, il quale aveva anche lo scopo di cercare ulteriori dispositivi.
Il vero problema dietro quest’attacco sembrerebbe il fatto che gli hacker non hanno “aperto la porta” da soli, ma qualcuno li ha aiutati. Le interfacce 5555 ADB infatti erano state manipolate prima dell’attacco anche se nessuno ha capito quando.
Ovviamente tutta questa operazione ha portato nelle mani un quantitativo degno di nota di Monero e praticamente a costo 0, o meglio, senza i soli costi di gestione, dell’hardware di alimentazione o di accesso ad Internet.