Il 2018 si è aperto con un’acceso dibattito a proposito della sicurezza per quanto riguardare gli investimenti e della stabilità dei BITCOIN, i quali rappresentano certamente la criptovaluta più famosa e conosciuta al giorno d’oggi, definiti da alcuni esperti del settore come mezzi di scambio altamente volatili. Sebbene la loro creazione risalga ancora al 2009, questo argomento che ha ottenuto un rilievo pubblico solo recentemente, tanto che per molti è ancora una realtà abbastanza sconosciuta, destinata probabilmente a entrare nella vita di tutti nel giro di qualche decennio .
Le criptovalute sono valute virtuali, in parole povere, monete virtuali, le quali danno la possibili di fare acquisti nel mondo virtuale, il tutto avviene attraverso mezzi informatici come smartphone e pc . Ovviamente non sono regolate dai vari stati, non vengono conservati nelle ordinarie banche ed è molto difficile trovare una legge che le regoli .
Ne esistono svariate tipologie, i Bitcoin e le sue sottocategorie che potrebbero definirsi ormai “normali” / “ordinarie”, ma quello che non tutti sanno e forse nemmeno immaginano è che ve ne sono molteplici a dir poco stravaganti, le quali si sono sviluppate nei più differenti settori.
Criptomonete, belle e particolari…
Un esempio al quanto particolare può essere il BananaCoin il cui prezzo oscilla in base al variare del valore di un chilo di banane provenienti dal Laos nel mercato internazionale; dicono che sia fatta per incentivare gli investimenti nella coltivazione ecosostenibile di questo frutto, a tal punto che i suoi inventori hanno addirittura affermato che grazie a questa moneta riusciranno a fare per le banane quello che Uber ha fatto per l’industria del taxi. Staremo a vedere.
Oppure c’è il caso di una moneta virtuale nata da un ingenuo scherzo fortuito, come è successo al Dogecoin, nato l’otto dicembre 2013 ma che spopolando facilmente ha raggiunto una capitalizzazione di 340 milioni di dollari puntando per il 2018 al miliardo.
Presi dalla spopolamento di questo nuovo mezzo di scambio, e vedendolo in parte utile per la salvaguardia della privacy, anche il mondo del porno ha deciso di aggiornarsi creando svariate criptomonete, i cui nomi non lasciano sicuramente spazio all’immaginazione, alcune sono durate solo pochi minuti come le Wankcoin o il Sexcoin; altre invece risultano tuttora attive: tittiecoin, XXXcoin, ecc…
Pornhub ha da poco ideato il Titcoin che ti permette di fare acquisti “semplicemente” pagando con una foto delle tue Tits .
Ci si potrebbe dilungare a lungo sulle varie strane tipologie di criptovalute ancora non molto conosciute che come abbiamo visto interessano i più svariati settori partendo dalla coltivazione di banane arrivando al porno , ma le domande che sorgono spontanee sono: nel futuro realmente dovremmo imparare a conoscere e ad utilizzare altri mezzi di scambio differenti rispetto alla moneta corrente con cui siamo da sempre abituati? O semplicemente, come alcuni dicono questa non-realtà è solo una tendenza passeggera? O peggio ancora si tratta di una bolla immensa destina ad esplodere con drastiche conseguenze anche nel mondo reale?
Probabilmente le risposte ce le fornirà il tempo nel giro di qualche decennio , per ora non possiamo che aspettare e vedere come si evolverà la situazione .