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Huawei: arrivano gli ologrammi sugli smartwatch di ultima generazione

Nel 2002 siamo Steven Spielberg stupì il pubblico di tutto il mondo con Minority Report, film liberamente ispirato a un romanzo del visionario Philip K. Dick, nel quale un Tom Cruise in grande forma utilizza una tecnologia che gli permette di interagire con delle proiezioni a distanza grazie al semplice movimento delle mani. Ologrammi insomma. Ovviamente non è l’unica opera proveniente dalla cultura pop che ha mostrato visivamente, o attraverso altri mezzi espressivi, questa idea tecnologica.

In ogni caso la tecnologia olografica è rimasta così impressa nella mente degli appassionati che da tempo non aspettano altro che questa venga implementata al più presto negli oggetti di elettronica di consumo disponibili sul mercato.

Ed è la cinese Huawei, una delle aziende di tecnologia più grandi al mondo, a portare per prima sul mercato la possibilità di introdurre nei propri prodotti questa nuova feature. Sembra, infatti, che la società abbia depositato un brevetto riguardante degli smartwatch controllabili tramite gesture aeree al WIPO (World Intellectual Property Organization), vale a dire un’agenzia per la tutela della proprietà intellettuale industriale a livello mondiale creato appositamente dall’ONU.

Circolano in rete alcune immagini, che sembrano provenire dal progetto stesso, che mostrano la presenza, su questi orologi intelligenti di nuova generazione, di sensori che sono in grado di rilevare sia i movimenti aerei delle mani al di sopra dello schermo vero e proprio, sia i movimenti della mano su quale è messo il dispositivo. Per di più queste immagini propongono la possibilità che gli orologi saranno in grado di proiettare dei piccoli schermi olografici

veri e propri con i quali l’utente potrà interagire, sostituendo completamente il display touch.

Ologrammi che renderanno l’esperienza di utilizzo migliore

Come accadde spesso in questi casi, per ora sono a nostra disposizione solo delle indiscrezioni, soprattutto per quanto riguarda il versante tecnico che è, ovviamente, crea la  più grande difficoltà per il progettista che prova a sviluppare una tecnologia di questo tipo. Senza considerare che le dimensioni ridotte dei dispositivi in questione, che devono necessariamente essere contenute, pongono delle limitazioni ancora maggiori alla buona riuscita di un progetto di tale entità.

C’è da rilevare inoltre che quello di cui parliamo è comunque sia solo un brevetto, ovverosia il risultato di una ricerca di base che pone le fondamenta per progetti futuri e non di un vero e proprio progetto pronto da attuare. Per la qual cosa probabilmente ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che la realtà promessa da “Ritorno al futuro” per il 2015 si realizzi appieno. E sinceramente non vediamo l’ora.

Comunque sembra che Huawei sia determinata a fare questo balzo in avanti prima di tutte le concorrenti sottraendo eventualmente ad Apple il primato sull’innovazione dei piccoli oggetti di elettronica di consumo che dopo la scomparsa di Steve Jobs era già decisamente in calo. Quella delle proiezioni olografiche sembra essere la prossima piccola rivoluzione nel campo e non è un caso che questa venga dalla Cina che negli ultimi anni si sta dimostrando (affermando in realtà) come la più all’avanguardia in molti settori.

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Pubblicato da
D'Orazi Dario
Tags: huawei