Nei giorni scorsi vi abbiamo parlato della nuova offerta di Broadcom per l’acquisizione di Qualcomm. Un’offerta “finale”, poichè maggiore di circa 20 miliardi rispetto alla precedente – già di per sè stratosferica: 100 miliardi di dollari.
Il consiglio di amministrazione della società che realizza i famosi chipset Snapdragon ha votato l’offerta pubblica di acquisto e l’ha respinta all’unanimità, in quanto ritenuta non congrua per il valore dell’azienda. L’offerta presenta altresì un rischio negativo qualora l’acquisizione venga bloccata dai vari enti regolatori: questo scenario farebbe infatti crollare le azioni del colosso di San Diego.
Qualcomm ha offerto a Broadcom un incontro per trovare un accordo migliore. Precedentemente, la statunitense con sede a Irvine, ha offerto circa 82 dollari per azione, ma stando a quanto dichiarato dal presidente di Qualcomm, Paul Jacobs, questa proposta “solleva più domande che risposte”.
Broadcom farà certamente tutto il possibile per ottenere l’approvazione delle autorità di regolamentazione, ma sarà molto difficile, in quanto si verrebbe a creare una superpotenza che potrebbe monopolizzare il mercato dei chipset mobile. Inoltre, dalle informazioni che sono state rese pubbliche, Broadcom non ha considerato nemmeno una clausola di risarcimento qualora l’accordo sfumi a causa del – probabile – stop sopramenzionato.
Un’altro problema risiede nel fatto che NXP, società di semiconduttori in procinto di essere acquisita da Qualcomm, non è stata inclusa nell’accordo.
Dopo che il consiglio di amministrazione del chipmaker di San Diego ha respinto all’unanimità l’offerta di Broadcom, entrambe le società hanno registrare un aumento del valore delle loro azioni superiore al 5%. Il che dimostra come gli azionisti non siano realmente interessati all’acquisizione di Qualcomm.