Usare la Realtà Virtuale per i disturbi mentali ricreando gli elementi trigger in un ambiente sicuro non è del tutto nuovo. Un preside della Tulane University vuole usare questo tipo di approccio anche per aiutare persone che hanno una dipendenza.
Patrick Bordnick, della School of Social Work della Tulane University, ha una lunga storia con esperimenti che sfruttano la tecnologia in questo modo. Con l’aiuto di una startup con esperienza in questo campo, Limbix, Bordnick spera di riuscire a ricreare situazioni che scatenano voglie nei tossicodipendenti. L’obiettivo è imparare come ogni paziente reagisce ai fattori scatenanti, per capire come funziona la loro particolare dipendenza e, quindi, come trattarla al meglio. Tra i presupposti, è importante che i tossicodipendenti siano in ambienti perfettamente sicuri con i professionisti che li monitorano. Il progetto, denominato Project Delta, è in fase di sviluppo per i sistemi VR mobili come Daydream e Gear VR e dovrebbe essere pronto entro 6-12 mesi.
La tecnologia come guarigione da una dipendenza, la soluzione adesso è anche nella Realtà Virtuale.
Il punto cruciale di Project Delta sta nel collocare i tossicodipendenti in situazioni di ogni genere che potrebbero farli cedere nella realtà. Tra gli scenari possibili, ad esempio, un tossicodipendente viene inserito in un bar realistico, pieno di avatar. Il barista si trova di fronte a uno scaffale di liquori e chiede loro cosa vorrebbero bere. L’immensa pressione e l’esposizione sociale in uno scenario simile causerebbero probabilmente una ricaduta in un vero alcolista. Mentre si visitano gli scenari virtuali, uno psicologo professionista aiuta il tossicodipendente a gestire i propri sentimenti e analizzarli.
Bordnick sta lavorando a un programma simile per affrontare i problemi sociali per le persone con autismo e altri disturbi che potrebbero influenzare l’interazione umana. Trattasi del “progetto Qualità della vita”. Gli esperimenti di VR con una premessa simile a questi due progetti sono stati discussi in passato, specialmente in campo medico. La depressione clinica e la gestione dello stress sono stati indicati come alcuni dei casi di utilizzo possibili per questa tecnologia.