La novità potrebbe diventare parte integrante del processo di produzione di Amazon il prima possibile. Si sollevano però dei grossi dubbi circa le questioni relative alla privacy dei dipendenti. Il braccialetto infatti prevede l’utilizzo di un sistema basato su due fattori fondamentali: il braccialetto è in grado non solo di ricevere informazioni “di gestione dell’ordine”, ma anche di restituire dati circa la posizione del lavoratore e di monitorare i suoi movimenti, al fine di comunicare lo stato di lavorazione.
E invece sembra proprio di no. Amazon sarebbe ben intenzionata a portare avanti il brevetto, rischiando così ulteriori scontri
con i suoi dipendenti, che già da tempo lamentano le condizioni improbabili alle quali sono costretti a sottostare pur di mantenere il posto di lavoro.Non è un segreto che il colosso dell’ecommerce sia abituato a trattare i propri lavoratori come delle macchine instancabili, che debbano essere sempre efficaci al massimo delle loro potenzialità e sempre pronti ad evadere ordini alla velocità della luce.
Già lo scorso anno i dipendenti di Amazon Italia si sono visti costretti a ricorrere allo sciopero a causa dei ritmi di lavoro impazziti in vista del Black Friday, chiedendo disperatamente un confronto con l’azienda che ormai ha la fama di una grossa catena di montaggio che vede i suoi dipendenti alla stregua di robot.
Se lo spaventoso braccialetto elettronico entrerà nel quadro di produzione previsto da Amazon, gli scontri non potranno far altro che peggiorare sensibilmente.