Non è per niente un buon inizio dell’anno per le criptovalute che, giorno dopo giorno, continuano ad avere problemi di diversa natura. Dopo il crollo di Bitcoin, la principale criptovaluta, e dopo i vari discorsi di economisti e gente vicina all’ambito delle criptovalute, ecco che un nuovo guaio si è palesato. Parliamo di un exchange nato in Italia e con sede a Firenze: Bitgrail.
Il fondatore infatti ad inizio di Febbraio, durante uno dei soliti spostamenti delle valute, si è accorto che c’era questo enorme buco. Sarebbero sparite infatti 17 milioni di Nano, una valuta usata sul sito di exchange, dal valore che oscilla dai 170 ai quasi 200 milioni di dollari.
Ovviamente il fondatore ha provveduto immediatamente a far partire una denuncia presso le autorità competenti e si è scusato con i propri utenti. Queste transazioni non autorizzate, per fortuna, non hanno colpito anche le altre valute depositate ma è stata presa di mira solo la valuta Nano.
Di contro però il team che sta dietro alla valuta sottratta, se la prende con il fondatore di Bitgrail. Sarebbero usciti infatti alcuni documenti e conversazioni in cui sembrerebbe che Firano voglia coprire questo ammanco modificando la block-chain, cosa impossibile.
C’è quindi questo botta e risposta a distanza tra il team della valuta e il fondatore di Bitgrail, con insulti e accuse che verranno controllate e studiate da chi di dovere.
Purtroppo però tutti coloro i quali tenevano le proprie criptovalute sul sito di exchange non potranno essere rimborsate e la valuta ha perso addirittura il 30% del suo valore dopo questo brutto fatto.
Nel campo delle criptovalute non è la prima volta che si verifica un furto cosi grande. Anzi, nel caso precedente il valore delle valute sottratte sono il triplo rispetto all’exchange italiano.
Parliamo del furto avvenuto nell’exchange giapponese Coincheck in cui sono stati sottratti quasi 500 milioni di criptomonete, pari ad un valore di 400 milioni di dollari. In questo caso però sembrerebbe che i ladri abbiano lasciato una traccia e quindi probabilmente si potrà risalire all’origine del furto. Inoltre gli utenti coinvolti da questo furto dovrebbero essere risarciti, a differenza del caso italiano.
Queste criptovalute insomma stanno dando parecchio filo da torcere a chi ha deciso di investirci su e si spera che riescano a riprendersi subito, per continuare l’anno sull’apice, come avevano terminato il 2017.