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LG, a giugno potrebbe arrivare un nuovo flagship ridisegnato dalle ceneri del G7

LG V30

Inutile sperarci, LG G7, o qualsiasi altro sarebbe dovuto essere stato il suo nome, è morto. A quanto pare il CEO della compagnia ha preso la decisione di distruggere il telefono poco dopo l’evento di Las Vegas, ma solo per farlo ricostruire da zero. La grande ammiraglia del 2018 arriverà, solo con un altro aspetto e con una caratteristica tutta nuova, quasi da giustificare l’attesa.

Judy, l’ammiraglia di LG

Questo sembra essere il nome in codice dello smartphone in lavorazione. Presenterà un nuovo design rispetto a tutti i telefoni della compagnia, ma il pezzo forte su cui stanno puntando è il display. All’inizio sembra tutto normale, display Fullview 18:9 da 6,1 pollici, ma il pannello usato è qualcosa di nuovo, almeno per questa compagnia. Niente OLED o AMOLED, ma MLCD+. Questo particolare pannello, con matrice RGBW e con sub-pixel bianchi, ha una luminosità 800-nits e usa il 35% di energia in meno rispetto alla tecnologia IPS LCD.

Per il resto, Judy,

sembra un flagship piuttosto comune per il 2018. Il processore alla base di tutto sarà lo Snapdragon 845 di Qualcomm che sarà affiancato da 64 GB di memoria interna e da 4 GB di RAM; scelta strana visto i 6 GB del V30. Le telecamere posteriori sono da 16 megapixel con apertura f/1.6. Certificato IP68 per la resistenza alla polvere e all’acqua con supporto HDR10. Probabilmente uscirà con la ricarica wireless e un proprio assistente digitale così come l’intelligenza artificiale prevista per l’LG V30S.

Sembra un progetto interessante, almeno per il display considerato che il resto, come già detto, è in linea con tutti gli altri flagship. Secondo le voci questo dispositivo vedrà le prime spedizioni a giugno, il che potrebbe benissimo essere visto la decisione della compagnia di iniziare a produrre gli smartphone solo “quando è necessario” che potrebbe tradursi in “Rilasceremo smartphone solo quando ci sentiremo sicuri, senza pressioni di tempo”, una cosa positiva a dire il vero.

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Pubblicato da
Giacomo Ampollini