La Commissione belga per la privacy ha vinto una causa contro Facebook: nella fattispecie, il Tribunale di primo grado di Bruxelles ritenuto la compagnia statunitense colpevole di una serie di trasgressioni che compromettono la privacy dei suoi utenti, ordinando altresì di cancellare immediatamente tutti i dati ottenuti illegalmente.
In caso contrario, Facebook dovrà pagare multe giornaliere pari a € 250.000 o fino a € 100 milioni cumulativamente. La sentenza obbliga poi il social a smettere di tracciare i dati degli utenti belgi fino a quando non rispetterà le misure imposte dal tribunale.
L’organo giudiziario ha ordinato a Facebook di pubblicare l’intero verdetto di 84 pagine sul proprio sito Web e dettagliare le misure adottate così da conformarsi alla sentenza. Dall’altra parte, l’azienda americana ha affermato che farà appello contro la decisione entro la fine del mese. L’appello sarà depositato presso la Corte di correzione, una divisione del Tribunale di primo grado del paese.
FACEBOOK accusata di rubare i dati degli utenti
L’autorità giudiziaria ha concluso che Facebook non ha fatto abbastanza per informare i suoi utenti circa i dati personali acquisiti; inoltre, non ha accuratamente divulgato le sue pratiche di gestione dei dati degli utenti ovvero per quanto tempo rimangono memorizzati i i dati raccolti, né ha ottenuto il consenso esplicito per la loro acquisizione.
Un rappresentante di Facebook ha definito il verdetto “deludente”, aggiungendo che gli utenti possono già disattivare alcuni dei meccanismi di raccolta dati, e che sia i cookie che i relativi altri metodi di data mining sono una pratica standard del settore.
Facebook ha anche affermato di aver recentemente impegnato risorse significative nello stabilire team dedicati esclusivamente a informare i consumatori sulle implicazioni relative alla privacy degli utenti.
La Commissione belga per la privacy non emetterà la sentenza definitiva, poichè sarà sostituita dall’Autorità per la protezione dei dati, la quale avrà una giurisdizione significativamente più ampia.
La legislazione EU fornirà agli stati membri dell’Unione Europa e ai loro osservatori sulla privacy gli strumenti necessari a emettere multe molto più severe per le società digitali. Per conformarsi al set di regole EU, Facebook ha recentemente pubblicato i suoi principi sulla privacy, ma è ancora sottoposta a forti pressioni dall’Unione Europea per “fare di più“, proprio come Google+ e Twitter.