Ad un festival di film indipendenti però ci si pone sempre di più l’idea di sfruttare al meglio l’intelligenza virtuale e la realtà aumentata, tramite visori VR ( Virtual Reality ) per dare vita ad un nuovo modo di fare cinema.
Non è il primo anno che al Sundance Film Festival si parla di questo passo in avanti; l’anno scorso infatti l’ex vice presidente Al Gore aveva presentato un documentario girato a 360 gradi in Groenlandia.
Numerose aziende, tra cui Intel e Oculus ( azienda che da anni sviluppa visori VR) si stanno impegnando con casi di produzione e registi proprio per sviluppare l’idea che da anni pervade il festival.
In questo modo i registi sperano di riuscire ad attrarre sempre di più le persone a guardare i film ma soprattutto a portare questa visione ad un altro livello: far vivere ad ogni persona la storia del film.
Sono parecchi i documentari o cortometraggi presentati in questa edizione che sfruttano questi visori. La maggior parte hanno in comune l’uso dello spazio, che sarà un filo comune in tutto il 2018 secondo alcuni addetti ai lavori.
Recente è inoltre il primo cortometraggio creato apposta con Oculus e parliamo di Coco VR, prodotto dall’omonimo cartone animato della Pixar.
Cos’è la realtà aumentata
La realtà come la conosciamo quindi, da qui a pochi anni, cambierà definitivamente fino a vedere l’estinzione delle sale dei cinema, a favore dei visori per la realtà aumentata facilmente utilizzabili in casa da tutta la famiglia. I contenuti al momento sono già tanti nel mondo dei videogiochi, sia su console che su PC, e anche in ambito smartphone. La svolta definitiva per il cinema invece, come visto, è arrivata questo anno e non ci resta che aspettare nuove uscire per comprendere se vale la pena investire i propri soldi in un visore.