Le criptovalute in generale sono spesso vittime di attacchi hacker, anche le più famose come Bitcoin ed Ethereum. Proprio quest’ultima potrebbe vedere molti dei suoi token a rischio per via delle falle nel sistema. Per esempio, nel novembre passato, un individuo è incappato in una vulnerabilità critica del codice per un sottogruppo di portafogli della moneta virtuale. La persona riuscii a diventare il “proprietario” della libreria dei codici, smart contract, per poi distruggerla. Questo non sarebbe dovuto succedere visto e considerato che sono stati bloccati 150 milioni di dollari di monete già attribuite a qualcuno.
Il problema risulta ancora più grave considerato che esistono centinaia di migliaia di smart contract del genere per quanto riguarda Ethereum. Ognuno di questi gestiscono o un portafoglio, token o applicazioni e anche fondi. A detta dei ricercatori, sono stati escogitati dei nuovi approcci per ricercare le vulnerabilità di tali codici. Nel farlo hanno trovato ben 34,200 contratti a rischio
e 3,000 di questi possono essere sfruttati per rubare all’incirca 6 milioni di etere, un’altra valuta interna del sistema di Ethereum.Questi contratti in sé, sono dei biti di codice che si auto eseguono e vengono memorizzati nel blockchain. Il codice delle transazioni non è visibile normalmente, non visibile al pubblico, il che rende difficile analizzare delle possibili vulnerabilità, se non dopo un avvenuto disastro. I ricercatori ci sono riusciti e hanno provato ad avvertire i possessori di tali contratti vulnerabili per avvertirli, ma non ci sono riusciti. A suo tempo era stata avvertita anche Parity, la società che possedeva il contratto colpito a novembre, ma ha sottostimato il tutto.
Le falle ci sono, non sono state risolte, ma per trovarle gli hacker dovrebbero mettersi al lavoro su un gran numero di materiali. Una situazione poco incoraggiante per gli investitori di tale moneta.