Nel recente passato, l’industria del videogioco è stata messa sotto accusa per quanto riguarda le loot boxes, un sistema che in troppi usavano e che in alcuni casi veniva fin troppo abusato. Ora ad essere messo sulla graticola sono i sistemi di preordini di un gioco associato agli eventuali rimborsi. Molte compagnie usano questo sistema senza garantire un rimborso, ma secondo le autorità norvegesi, Nintendo è la peggiore.
Sistema di rimborso inadeguato
Ne esistono tante di piattaforme di videogiochi digitali, ma anche prendendo come riferimento le più grosse e importanti la situazione non va bene. Se per esempio guardiamo la compagnia giapponese vedremo che il rimborso per un gioco preordinato non è possibile farlo. Questo perché la politica dell’eShop di Nintendo dice che tutti gli acquisti sono definitivi.
Il consiglio norvegese ha scritto una lettera aperta alla compagnia esprimendo le sue preoccupazioni. Ha chiesto se esiste un modo per i consumatori di annullare o recedere un pre-ordine o un pre-acquisto. Se la risposta non sarà favorevole allora chiederà come non fa ad essere una violazione diretta dei termini della direttiva sui diritti dei consumatori.
Ovviamente Nintendo non è l’unica sotto accusa, anche se a detta di un precedente sondaggio, si è contraddistinta per la sua particolare scortesia, nel contesto dei rimborsi per lo meno. Anche Battle.net di Blizzard, Uplay di Ubisoft, PlayStation Store e Xbox Store non rientrano nei termini di legge. Solo Steam e la piattaforma di EA, Origin, hanno delle misure adeguate in merito.
Probabilmente il giudizio dato dal consiglio norvegese non porterà a niente se rimarrà il solo. Il pre-ordine fatto su un gioco che non rispetta le promesse iniziale succede spesso, e forse uno degli esempio più grande è successo con No Man Sky, un gioco che doveva dare tanto, e al momento dell’uscita si è dimostrato quasi vuoto. Ha battuto ogni record in fatto di richieste di rimborsi.