Nello specifico, la società ha presentato poc’anzi il nuovo SoC da destinare agli ambienti IoT, qui identificato con il nome commerciale di Snapdragon 820E. Si tratta di una soluzione che promette seriamente di rivoluzionare un intero comparto, e che si pone ora all’attenzione dei vendor di terze parti.
Qualcomm Snapdragon 820E racchiude in un package dalle dimensioni contenute tutta la tecnologia necessaria per ottemperare la richiesta di una clientela sempre più orientata al nuovo paradigma della tecnologia dell’Internet of Things, nel cui interesse rientra la creazione di un complesso ecosistema sempre connesso.
Le specifiche tecniche fondamentali che si accompagnano all’annuncio del nuovo prodotto dichiarano la presenza di un componente realizzato secondo un processo produttivo a 14 nanometri che non muta rispetto al processo architetturale delle soluzioni mobile, ed integra le componenti chiave:
Si parla, quindi, di una soluzione all-in-package che si applica al contesto della realtà virtuale tanto quanto quello dei sistemi entertainment e cloud platform per i display digitali Nanolumens AWARE, sebbene gli scenari d’implementazione si possano potenzialmente estendere ad una varietà di settori eterogenei.
Il vero e proprio cambiamento, in tal caso, si ha nei confronti di quella che è la nuova strategia commerciale Qualcomm, che vede di buon occhio la possibilità di aprire il progetto ad ulteriori protagonisti terzi offrendo supporto a lungo termine e produzione attiva fino al prossimo 2025.
Inizialmente disponibile in via esclusiva a bordo della nuova DragonBoard 820 concepita da Arrow Electronics, si espanderà nel tempo abbracciando l’interesse di altri produttori di fama internazionale.
Dopo una fruttuosa fase di test conclusasi a seguito del programma Wi-Fi Certified Vantage, Qualcomm ha portato alla luce gli straordinari risultati fatti registrare da una batteria di test condotta su piattaforma Snapdragon 845.
L’iniziativa, concretizzatasi a seguito di un iter avviatosi di comune accordo con il partner nipponico Ruckus Networks, ha evidenziato la capacità di impostare una connessione 10 volte più veloce e 30 volte più efficiente rispetto agli standard di comunicazione attuali.