Grazie a un algoritmo, da oggi non sarà più impossibile individuare l’età di chi usa uno smartphone, ovvero sapremo con una certezza quasi al 100% se ad usarlo è stato un bambino. Questo è il risultato di una ricerca scientifica in corso tra le università del Sud Carolina negli Stati Uniti e la Zhejiang University in Cina, che hanno collaborato al progetto sfruttando proprio le potenzialità di calcolo delle nuove intelligenze artificiali. AI che in questo inizio di 2018 sono implementate in maniera massiva sugli smartphone in uscita.
Come l’algoritmo scova il bambino e possibili scenari d’uso
Gli assunti principali utilizzati per impostare l’algoritmo sono scaturiti dalle mani del bambino stesso le quali, essendo più piccole, possono toccare un’area minore dello smartphone, fanno gesti più corti per sbloccarlo, o digitano più lentamente la touch board nella scrittura. La ricerca ha condensato così nell’algoritmo i dati sperimentali raccolti osservando due gruppi di utenti alle prese con l’uso degli smartphone, da una parte bambini tra i 3 e gli 11 anni e dall’altra adulti tra i 20 e i 60 anni.
I ricercatori assicurano che al momento l’algoritmo riconosce un bambino al primo tentativo di sblocco con una precisione dell’84%, ma la percentuale incredibilmente sale al 97% dopo 8 tentativi di sblocco.
Questo tipo di risultati potrebbe aprire scenari inaspettati, come l’eliminazione di pin e parental control da tutti i dispositivi. Questi sistemi avevano il difetto che dovevano essere impostati dai genitori e, spesso, o i figli imparavano tali codici o i genitori se ne dimenticavano di attivarli. E che dire del FaceID, che ad oggi è ancora molto impreciso? Applicando l’algoritmo a tutti i dispositivi, non ci sarà più bisogno di ricordarsene.