Una delle abitudini un po’ comuni a tutti è quella di mettere a ricaricare lo smartphone la notte, mentre noi ricarichiamo il nostro corpo dormendo. In merito a questo ci sono diverse voci, c’è chi dice che è dannoso per i dispositivi, e per le batterie ovviamente, mentre c’è chi smentisce. Normalmente servono circa due ore per raggiungere il 100% e una volta raggiunta tale soglia entra in azione il software. Il processo verrà interrotto per prevenire un possibile danno da sovraccarico, ma non da un possibile danno da calore.
Non è sicuro al 100%
Il calore è il problema più grande ed è quello che alla lunga rovina la batteria. Coprire il dispositivo favorisce questo fenomeno e la cosa potrebbe limitare la capacità di ricaricarsi al massimo. Secondo i dati forniti da BatteryUniversity, se la batteria mantiene una temperatura maggiore di 40 gradi celsius durante la carica per un anno, la sua capacità rispetto a quella iniziale sarà solo del 65%. Se invece la temperatura risulta più alta di 60 gradi celsius per anche soli tre mesi la abbassa a 60%.
I dati forniti spiegano anche che la durata ottimale si ottiene quando la carica rimane tra il 40% e l’80%. Questo suggerisce che il miglior modo per ricaricare lo smartphone è quello di farlo durante una pausa come quella per il pranzo. Va da se che caricare il dispositivo la notte non permette un controllo di questi valori. Se proprio non se ne può fare a meno, l’importante è non coprirlo e se ha una cover, meglio toglierla.