Attraverso l’uso del grafene, il materiale più sottile al mondo, si è riusciti ad ottenere il primo caricabatteria flessibile per smartphone, un prototipo HI-Tech che anticipa un futuro decisamente alternativo.
Caricabatteria flessibile per smartphone: il futuro è già qui
Tutti a parlare di smartphone flessibili e soluzioni pieghevoli che consentono di adattare l’utilizzo di un sistema mobile phone ad un ambiente multitasking per la produttività. Ma che cosa direste se vi dicessimo che esiste anche un caricabatteria flessibile per telefoni intelligenti?
Si tratta di un dispositivo in grado di immagazzinare energia rinnovabile da utilizzare poi per ricaricare velocemente gli smartphone. Il ciclo utile di vita stimato dal costruttore è di oltre 10.000 cicli completi da completarsi in brevissimo tempo.
A farsi carico del progetto è stato il prestigioso Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), che nel contesto del MWC 2018 ha dato vita al cosiddetto “supercondensatore” nato dalle ricerche della divisione interna Graphene Labs e sviluppato nell’ambito del progetto Graphene, che vede un piano di investimento da 1 miliardo di euro in 10 anni.
L’obiettivo, spiegano i progettisti, era quello di garantire la realizzazione di un sistema di accumulo rapido, efficiente ed affidabile da sfruttare nel contesto delle energie rinnovabili. Il device, da collegarsi presumibilmente ad un sistema corrisposto all’uso di pannelli fotovoltaici integrati negli indumenti, permetterà di ottenere un sistema rapido e sempre disponibile per la ricarica della batteria degli smartphone e degli altri dispositivi portatili.
Un sistema flessibile e resistente che vede la sovrapposizione multistrato di componenti al grafene resistenti all’acqua, all’umidità ed agli agenti atmosferici. Il progetto è, neanche a dirsi, RIVOLUZIONARIO. Non credete?