Qualcuno di voi lettori ha mai sentito parlare di Negapedia? Si tratta del “lato oscuro” di Wikipedia e nasce da un progetto elaborato dal matematico ed informatico Massimo Marchiori dell’Università di Padova nel contesto di studio delle voci di conflittualità che, ad oggi, popolano la più nota enciclopedia online al mondo.
Negapedia funziona attraverso un algoritmo il cui scopo è quello di ricercare conflittualità all’intero di Wikipedia, famosa per essere l’enciclopedia libera più consultata ed apprezzata al mondo.
Come ampiamente noto, Wikipedia nasce come una piattaforma di collaborazione aperta che conta sul supporto della comunità e su una serie di revisori che intervengono correggendo le informazioni riportate integrando di conseguenza nuovi contenuti aggiornati. In alcuni casi, quindi, le pubblicazioni si scontrano con i filtri che provvedono a stabilire il loro blocco prima che queste possano andare online.
L’algoritmo che sta dietro Negapedia agisce a più livelli e interviene prendendo in esame categorie di interesse, singole voci e vari altri parametri d riferimento. Il suo funzionamento è quindi riconducibile a quello di un vero e proprio motore di ricerca finalizzato a Wikipedia
.L’utilizzo del sistema Negapedia è decisamente interessante, così come lo sono i risultati forniti circa le controversie ed i temi che più di tutti fanno discutere la società digitale nel periodo.
Secondo i dati, è emerso che le persone più controverse in Italia risultano essere quelle di Ghali e Fedez (due famosi rapper) seguiti a ruota dal calciatore Gianluigi Donnarumma. In ambito storico, invece, destano particolare interesse le tematiche della Prima Guerra Mondiale ed il Popolo delle Libertà, mentre il tema più chiacchierato resta la Seconda Rivoluzione Industriale.
Spostandoci in ambito scientifico si incontra Galileo Galilei e, in primissimo piano, il controverso argomento dell’energia nucleare. Negapedia, tra l’altro, ha stilato anche una top ten delle voci Wikipedia più conflittuali dove Napoli (in qualità di città) occupa il primo posto. Si tratta senz’altro di un sistema di esame interessante. Chissà su che cos’altro si interverrà in futuro. Guida autonoma? IoT? Intelligenza Artificiale? Lo scopriremo solo col tempo.