Gli utenti Wind Tre sono infuriati a causa della decisione unilaterale di procedere ad un ulteriore addebito delle spese di gestione delle fatture sulle promozioni in abbonamento Wind, WindHome, 3Fiber e Tre. Ecco cosa cambia.
È noto che a partire da Giugno 2017 tutti i clienti Wind Tre debbano sobbarcarsi le spese di gestione del servizi accessori per il loro contratto in abbonamento. Ogni mese, infatti, gli utilizzatori ricevono comunicazione diretta di un importo spesa che si somma al canone mensile dell’offerta. Si tratta di un surplus che si deve ai costi che l’azienda sostiene per la gestione contabile ed amministrativa delle fatture. In questo caso è il cliente a dover pagare.
In particolare, per i clienti di rete fissa Wind e Tre l’importo è di €0.60 più IVA al 22% (per un totale di €0.732 a fattura). Il suddetto importo viene pagato nel momento in cui il metodo di pagamento scelto è con bollettino postale o addebito su conto corrente. Nel caso in cui, invece, si richieda la fattura in formato cartaceo, il costo aumenta ulteriormente allineandosi a ben €1.27 IVA inclusa per ogni fattura corrisposta. Per il dettaglio chiamate, da allegare alla bolletta telefonica, è inoltre necessario aggiungere altri €0.60.
Prima della joint-venture questi costi erano già messi in conto sugli abbonamenti ed il cliente non doveva pagare nulla di tasca propria per ottenere questi servizi integrativi. Dopo la fusione, ad ogni modo, le società hanno arbitrariamente deciso di introdurre la voce relativa ai “costi di incasso
” anche agli abbonati Wind di rete fissa e mobile.Con quanto deliberato dalla nuova Legge 172/2107 , tra l’altro, la situazione non migliora e vede anzi ulteriori incrementi su base mensile che di certo non fanno la felicità degli utenti. Utenti che stanno virando la propria attenzione verso realtà di mercato parallele molto più convenienti, come ad esempio quelle TIM che a partire da oggi 5 Marzo 2018 si adeguano su base mensile garantendo però un trattamento economico più vantaggioso sia per le tariffe standard che per quelle degli operatori virtuali Kena e Tiscali per clienti residenziali e di telefonia mobile.
Wind e Tre si adegueranno al nuovo standard entro i prossimi mesi, e comunque non oltre la data limite stabilita dalla direttiva per il 5 Aprile 2018. Le due società stanno provvedendo di fatto a comunicare che, per esigenze tecniche, nelle ultime fatture il conto telefonico avrà una durata inferiore e che l’importo dovuto sarà calcolato rispetto al numero effettivo dei giorni regolarmente fatturati. Ciò, neanche a dirsi, andrò a vantaggio dell’operatore che disporrà l’emissione di una nuova fattura introducendo quindi ulteriori costi di gestione aggiuntivi non richiesti.
C’è qualcos’altro per cui essere indignati? Noi crediamo proprio di sì, in considerazione del fatto che molti utenti riferiscono del fatto che i costi di incasso non vengono neanche specificati in bolletta ma che sono comunque presenti. A voi tutte le testimonianze ed il vostro libero sfogo.